Editoriale del n. 7 del 23 febbraio 2014

Le priorità lavoro e lotta alla povertà

Stai serena… Italia

di Luigi Lamma

 

É un messaggio chiaro e preoccupante quello che arriva dalla Sardegna. L’astensionismo ha raggiunto il livello record del 47,77%, in termini assoluti il numero dei non votanti (771mila) è più del doppio dei voti raccolti dalla coalizione di centrosinistra (11 partiti!!) uscita vittoriosa dalle urne (302mila). Certo queste sono le regole della democrazia e il risultato del voto ha anche prodotto una fisiologica alternanza, allora di che preoccuparsi? Motivi ce ne sono tanti e non riguardano solo la Sardegna. Può essere che in una regione dove la crisi economica ha avuto effetti devastanti sull’occupazione, sulle prospettive di lavoro dei giovani, sugli introiti derivanti dal turismo, dove le calamità naturali e l’incuria dell’uomo hanno provocato vittime e danni, l’elettorato risponda in modo così rassegnato e sfiduciato alla chiamata della politica? Siamo proprio sicuri che si tratti di un caso isolato? Fra tre mesi si vota per il Parlamento Europeo cosa accadrà se l’astensione si unisce al crescente consenso delle forze antieuropee?
Ancora una volta l’Italia vive un passaggio cruciale e c’è poco da ‘stare sereni’ per dirla con il messaggio equivoco lanciato da Matteo Renzi ad Enrico Letta prima di sfiduciarlo. Ora si cambia di nuovo il timoniere ma la nave è sempre la stessa perché, ancora una volta, non è stata data al popolo la possibilità di scegliere a chi affidarne la guida (elezioni).  Ai proclami da imbonitore di piazza, con troppa leggerezza contraddetti (‘a Palazzo Chigi solo con il voto e non con gli inciuci di palazzo’), ora devono seguire i fatti. Concreti e convincenti. E’ un’illusione pensare che un uomo solo possa determinare il destino di una nazione e sarebbe come offrire un alibi all’irresponsabilità degli altri protagonisti sulla scena.
Non passa occasione che la Chiesa, forte del suo radicamento sul territorio e tra la gente, ricordi attraverso le parole dei Vescovi che ‘priorità assoluta’ per chiunque assume responsabilità di governo deve essere il lavoro perché c’è grande sofferenza. Nei giorni scorsi il presidente della Cei Angelo Bagnasco ha lanciato un appello al mondo della politica perché venga affrontata come prima cosa la questione della crisi economica e del lavoro. Più che al Governo, ha detto Bagnasco ‘penso all’Italia, cioè alla gente che ha bisogno di lavorare, che sta molto male, penso alle famiglie, alle persone singole, giovani che non trovano sbocchi, le persone più anziane che perdono il lavoro e che sono sole. Questa è la situazione, ogni riforma dello Stato, deve avere come priorità questo, una priorità che è urgentissima’. 
In questo clima di incertezza ci si avvicina ad un’altra scadenza elettorale per l’elezione dei sindaci e rinnovare i consigli comunali. E’ la dimensione della politica che più ha mantenuto il legame con il territorio, che porta il confronto tra cittadini e candidati a discutere sui bisogni della città nelle sue varie espressioni e attività. Ne abbiamo avuto prova ospitando in redazione un forum con i due candidati che si fronteggiano nelle primarie del Pd di Carpi. La genuina passione per il bene delle nostre città che anima tante persone   deve dilatarsi, coinvolgere tutti i cittadini, soprattutto i più giovani, così che abbiano a cuore anche le sorti dell’Italia e dell’Europa.