A fianco di quanti sono chiamati in campo, in corsia… e non solo
Nella preghiera troveremo la via
Nel saluto indirizzato ai lettori di Notizie suor Maria Ruth Malagoli, monaca dell’Abbazia di Orta San Giulio (Novara), originaria della parrocchia di Novi e medico, invita, in questo periodo “in cui tutti siamo chiamati a farci un poco ‘claustrali’”, a riscoprire il valore del vivere e pregare “con lo sguardo rivolto agli altri”.
Carissimi tutti nel Signore, in questa giornata, in cui la Chiesa intera prega per chi ha fatto della preghiera il proprio principale ufficio, vi raggiungo dalla nostra piccola isoletta (clausura ed isolamento naturali!) con un saluto e un abbraccio affettuosi. Io e la mia comunità stiamo tutte bene, grazie a Dio, e nonostante la drammaticità del periodo devo dire che stiamo sperimentando intensamente la protezione del Signore e la generosa bontà di tanti che, nonostante le fatiche, si preoccupano per noi e ci sono vicini, per fare in modo che non ci manchi nulla.
L’esperienza di questa pandemia, con l’emergenza sanitaria, i lutti, le difficoltà economiche e restrizioni sociali che ha portato con sé,
credo stia offrendo all’umanità intera l’occasione preziosa di riscoprire le fondamenta essenziali su cui poggia la propria stabilità, occasione che non possiamo permetterci di perdere: anzitutto il riconoscimento onesto della fragilità sostanziale e della limitatezza della natura umana, sulla quale nulla possiamo. Poi l’importanza della solidarietà e del vivere con lo sguardo rivolto agli altri: come ci ricorda spesso il Santo Padre (e come ben sa chi lavora in ospedale e in équipe), solo insieme si potrà uscire a testa alta da questa emergenza (come da ogni emergenza), e soltanto imparando a vivere in modo non egoistico possiamo vivere davvero, e non semplicemente sopravvivere.
Infine, ed è il tema di questa giornata, l’importanza di riscoprire la nostra vita spirituale e il suo linguaggio fondamentale, che è la preghiera. Essa ci permette di acquisire lo sguardo onesto, la chiave di lettura giusta su noi stessi come creature e sul mondo come talento incommensurabile che ci è stato affidato perché lo trafficassimo e lo rendessimo, in pienezza, a Colui che ci ha fatto fiducia; la preghiera, fatta per Cristo, con Cristo e in Cristo, ci permette di riconoscere nel Creatore dell’universo un Padre buono che ci ama e che ci attira a sé con vincoli d’amore e nel prossimo un fratello da rispettare, amare e di cui prendersi cura; ed è nella preghiera che lo Spirito Santo ci ispira le azioni e risoluzioni migliori per attuare il disegno del Padre nella nostra vita e nel mondo. In questo periodo, dunque, in cui tutti siamo chiamati a farci un poco “claustrali”, vi incoraggio ad approfittare, come vi è possibile, del tempo favorevole che ci è dato per riscoprire queste fondamenta e sostenere nella comunione spirituale, come Mosè sul monte, quanti sono chiamati in campo (in corsia… e non solo) a lottare per la salvezza di vite umane.
Con tutte le mie sorelle e la mia Madre Abbadessa vi abbraccio forte, in profonda comunione di preghiera
Suor Maria Ruth