“Frattura educativa”: adolescenti, famiglia e scuola
Un grido di aiuto
E’ stato recentemente pubblicato un interessante documento che riporta i dati sulla capacità della scuola di trasformarsi in veicolo di integrazione. Si tratta del rapporto nazionale promosso da Openpolis e Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa ed ha un titolo che spiega tutto: “Scelte compromesse. Gli adolescenti in Italia tra diritto alla scelta e povertà educativa minorile”. Sta crescendo l’abbandono scolastico. Penalizzati sono i fi gli di genitori con minore livello di studio. I neet, i giovani che né studiano né lavorano, aumentano nelle zone con più famiglie in disagio. Inoltre notevole è l’abbandono dei giovani con cittadinanza straniera più penalizzati dei loro coetanei. Marco Rossi Doria, vicepresidente di Con i Bambini, osserva: “La povertà educativa ha spesso origine in disparità non solo economiche, ma sociali e culturali… problemi che sono fallimenti per l’intera società nel preparare la prossima generazione di adulti”. E’ bene avere il quadro organico di una situazione evidenziata in questi termini dalla pandemia, ma già evidente da anni. Nella nostra realtà siamo in ascolto dei tanti problemi posti da Covid19: salute fisica ed equilibri personali e sociali. Per il percorso che avevamo pensato con le scuole nel nostro territorio, abbiamo tenuto una modalità di ascolto, facendo ponte tra le scuole con concrete proposte formative. Sappiamo che, in questa prospettiva, dobbiamo mantenere ampio il campo. C’è la necessità di fare gioco di squadra e fare rete. Se è vero che “è il villaggio che educa” dobbiamo cogliere l’articolazione dell’opera educativa e tirare i fili per una buona tessitura. Altri dati, oltre alla situazione dell’abbandono scolastico, ci interpellano. Sei ragazzi su dieci dichiarano di non sentirsi al sicuro quando sono on line. “L’isolamento sociale, la didattica a distanza, e la perdita della socialità stanno provocando una profonda solitudine e demotivazione ma anche ansia, rabbia e paura- dice Paolo Ferrara direttore generale di Terre des Hommes… i ragazzi chiedono aiuto agli adulti”. A scuola e sul territorio aumentano gli atti di bullismo come pure atti di violenza tra adolescenti. La relazione, le relazioni: ogni giorno tanti approcci, scambi. Finora molto virtuali: Covid19 ci ha imposto e ci impone distanziamento mentre ci confina a casa nostra, nel nostro ambiente spesso scontato, fi anco a fi anco di chi pensiamo di conoscere bene… Ma gli strumenti della comunicazione sono potenti, sono delle protesi che, in modo inedito come pure a volte precario, valicano confini, invadono e introiettano il mondo. Ora uscendo di casa si ripropone l’incontro [o lo scontro] fisico. Occorre riprendere a comunicare per mettere in comune persone e situazioni che ci interpellano.
Raffaele Facci
Direttore Erostraniero