La Festa più pazza da Carpi a Mirandola Fatti di speranza Si terrà dal 15 al 17 giugno a Mirandola – al campo sportivo in via Posta 55 – l’edizione 2012 della Festa più pazza del Mondo. Dalla piazza di Carpi alla città dei Pico vicinissimi quindi a quell’ormai sfigurato centro storico dove il terremoto ha scatenato l’apocalisse, stando alle testimonianze degli amici che l’hanno vissuto. Come siamo finiti lì, dopo ventinove anni, così lontani da Carpi e tanto vicini al dolore di un popolo messo a dura prova sarebbe storia da scrivere anche questa, ma prenderebbe troppo tempo e poi di cose da raccontare della festa ce ne sono, e ce ne saranno, già tante. Solo per dirne qualcuna, c’è la storia ‘ di fantasia – di un capitano di lungo corso, McWhirr che finito dentro un tifone con la sua nave la scampa solo per la clemenza del mare; avremo i racconti ‘veri- di imprenditori che stanno affrontando la crisi economica con coraggio e quelli di gente che il terremoto ha spogliato del lavoro e della casa e che pur tra le lacrime vogliono ripartire; sarà con noi un missionario del Pime da anni in estremo Oriente, fondatore di scuole tra le risaie sperdute e derelitte della Cambogia. Tutto questo per far conoscere ai tanti che ancora non lo sanno e nemmeno se lo riescono a immaginare che ci sono uomini capaci di speranza, certi di un destino buono; uomini comuni che non l’hanno messa persa e continuano a credere che la vita non sia il frutto della bizzarria di una natura in fondo matrigna, perché c’è un Amore che li tiene in piedi. Ecco dunque il cuore della nostra festa pazza nel cuore del dolore dei mirandolesi attendati presso il campo sportivo di via Posta. Ma di pazzia ce n’è davvero poca. Quel che c’è sono fatti, che possono suonare inusuali, non comuni, non da telegiornale della sera, e che tuttavia sono concreti, veri, accaduti dentro vite vissute con una speranza. Ecco perchè dal 15 al 17 giugno, saremo lì, in via Posta, ad ascoltare e a fare domande per conoscere le ragioni di tanto coraggio o di tanta non- disperazione, per sapere se anche per noi sarà possibile ricominciare a vivere così, non appena la morsa del terrore avrà allentato la sua presa sui nostri cari, i nostri amici, sulle nostre case, e quindi anche su di noi. Essere insieme alla festa sarà l’occasione per riconoscere che non si è soli e che gli amici che il Signore ci ha dati per rassicurarci della sua Presenza, tutti i giorni, sono una vera benedizione.
IL TEMA E IL PROGRAMMA
Vivete bene e muterete i tempi
É una frase di Sant’Agostino citata dal Vescovo, monsignor Cavina, in un incontro con le famiglie: ‘Vivete bene e muterete i tempi’, a dare il tema alla ventinovesima edizione della Festa più pazza del mondo. Di fronte alla crisi economica che attanaglia aziende e famiglie la tentazione dello sconforto e delle lamentazioni è forte. Ora si aggiunge per il nostro territorio anche la sciagura del terremoto. Sempre più difficile allora trovare motivi di speranza e di fiducia nel futuro? A quali risorse attingere da un punto di vista delle motivazioni ad intraprendere e a vincere la rassegnazione? Gli incontri proposti dalla Festa più pazza mirano proprio a questo a come si legge nel messaggio che annuncia il programma. Prove di sussidiarietà Dalla mostra sui 150 anni dell’Unità d’Italia agli incontri-testimonianza con imprenditori il filo conduttore della festa è la sussidiarietà come possibile risposta alle sfide poste dalla crisi, come espressione del mettersi in gioco dell’individuo che lo Stato deve favorire e non ostacolare. E’ confermata la presenza del banco libri con le pillole di lettura, dei momenti per i bambini anche in collaborazione con le manifestazioni del Centro Sportivo Italiano e gli spettacoli serali. Attivi anche gli stand gastronomici con una sorpresa per il pranzo della domenica, con gli arrosticini preparati dagli amici abruzzesi.