Festa AC 2024

Quella visione d’insieme

Bilancio positivo per la Festa diocesana, quest’anno itinerante, dedicata al tema della intergenerazionalità
Si è conclusa da alcuni giorni la Festa dell’Azione Cattolica della diocesi di Carpi, tenutasi dal 5 al 16 giugno nelle parrocchie di San Possidonio e Limidi, tradizionale occasione per festeggiare la fine dell’anno associativo e dare inizio all’estate. Una festa itinerante che, dopo la serata di apertura di mercoledì 5 giugno con il cineforum e la proiezione del film “The Holdovers – Lezioni di Vita” presso il cinema Eden, ha scelto di spostarsi dal centro di Carpi per raggiungere territori diversi della diocesi, con l’intento di farsi più vicini alle persone nei loro luoghi di vita e cercare un maggiore contatto, per ricostruire e riallacciare relazioni con le comunità.

San Possidonio, interventi di Biasci e Mosconi e incontro Giovani
“Speak To Me, generazioni a confronto” era il tema della festa: si è parlato quindi di dialogo intergenerazionale, con il suo carico di fatiche e ricchezze nel saper riconoscere e accogliere energie, sensibilità e prospettive diverse, provenienti da persone di ogni età. Nel primo fine settimana, ospitati dalla parrocchia di San Possidonio, Maurizio Biasci presidente del Mlac (Movimento lavoratori di Azione Cattolica) e Franco Mosconi, docente di Economia e Politica Industriale all’Università di Parma, ci hanno fatto entrare immediatamente nel vivo del tema dell’intergenerazionalità. Il primo relatore ha guidato dei workgroup con un focus sul mondo del lavoro, analizzando la diversa percezione che generazioni differenti hanno del contesto produttivo e i diversi approcci al lavoro. Il secondo relatore ha invece offerto una interessante fotografia del modello emiliano, nel quale vedere equità ed efficienza non come contrapposte l’una con l’altra, bensì come due facce della stessa medaglia, entrambe necessarie per la crescita e la fuoriuscita dalle situazioni di crisi. Nel corso del primo fine settimana, si è svolto inoltre l’incontro diocesano del settore Giovani. Il dialogo, specialmente quello intergenerazionale, è uno strumento imprescindibile per intessere relazioni, ma è anche uno strumento a cui deve essere fatta periodica manutenzione perché funzioni in modo più efficace: i giovani sono quindi partiti dalla lettura di alcuni passi tratti dal Progetto Formativo 2020 dell’AC, per rispolverare le promesse, i valori e le idee che li hanno condotto fino a qui. Si sono quindi chiesti di cosa hanno bisogno per sentirsi a sempre più casa in Azione Cattolica, quali sono le necessità più impellenti a cui deve cercare di rispondere l’associazione e quali proposte concrete si possono realizzare.

Limidi, dialogo con Bignardi e incontri Acr e Giovanissimi
Nel secondo week-end, presso i locali della parrocchia di San Pietro in Vincoli a Limidi, è intervenuta Paola Bignardi, pedagogista, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, che si è messa in dialogo con i presenti approfondendo il tema della percezione della Chiesa da parte dei giovani di oggi, in un serrato e interessante botta e risposta.

Durante il secondo fine settimana si sono svolti anche gli incontri diocesani Acr e Giovanissimi, per bambini, ragazzi e adolescenti. In particolare, per l’Acr il tema guida è stata l’Agenda dei ragazzi, articolata in sette obiettivi che sintetizzano gli impegni e le richieste dei bambini e dei ragazzi, ma nei quali anche giovani e adulti sono pienamente chiamati a coinvolgersi. Tra questi sette obiettivi, ne sono stati approfonditi quattro: quello del creato, con la testimonianza di Matteo Manicardi, che ha accompagnato i ragazzi in una riflessione sull’ambiente e su come, attraverso piccoli gesti della quotidianità, rispettarlo e conservarlo per le generazioni future; il tema scuola, sport e tempo libero,

con la testimonianza di Raffaella Lugli del comitato Musica e Sport per Carpi, grazie alla quale i bambini hanno rifl ettuto sui luoghi della loro quotidianità e su come ci si può attivare per renderli più accoglienti per tutti; il terzo tema è stato quello della comunità, con la partecipazione di alcuni ragazzi dell’associazione Venite alla Festa, che hanno testimoniato la bellezza dell’accoglienza; e infine, il quarto tema è stato quello della povertà, approfondito grazie alle testimonianze dell’associazione Porta Aperta: con loro, abbiamo riflettuto su quali sono i piccoli gesti concreti che aiutano le persone intorno a noi.

L’incontro diocesano Giovanissimi ha invece avuto come argomento il “Costruire sentieri di pace”. I ragazzi hanno approfondito alcune persone illustri della Chiesa, da cui trarre spunti concreti per la loro quotidianità: Odoardo Focherini, Mamma Nina, don Francesco Cavazzuti e Carlo Acutis. Da ognuno di questi, è poi nato uno slancio verso quello che sarebbe diventato il loro “sentiero di pace”. Migranti, donne, Chiesa in uscita e missione alla normalità sono quindi state le tematiche su cui i Giovanissimi si sono concentrati.

Un’altra novità di quest’anno è stata la scelta di inserire un incontrodialogo dedicato ai genitori sul tema della gestione delle emozioni, tenuto da Elisa Montanari, psicologa e psicomotricista. La ricca partecipazione all’incontro ha confermato la necessità da parte dei genitori di approfondire e dialogare su tematiche educative.

Fede e vita si intreccino per dare frutto
Ha avuto successo, a detta dei partecipanti, la scelta di una festa “in movimento”, da un capo all’altro della diocesi, con lo scopo di stare a diretto contatto con le comunità parrocchiali e le persone, programmando insieme e rimettendo al centro la relazione fatta di vicinanza, scambio e volti. Un aspetto in cui l’Ac sente di volersi impegnare per crescere ancora, perché tutti si sentano sempre più parte della Chiesa e della diocesi.

“Un particolare ringraziamento in questo senso non può che essere rivolto a Gabriella Ingaglia e Valentina Poppi, rispettivamente le presidenti di San Possidonio e Limidi che ci hanno ospitato, e a queste due Comunità che hanno messo a disposizione persone, locali, vicinanza, oserei dire affetto”, ha commentato al termine delle giornate di festa la presidente diocesana Benedetta Lodi. “Il tema dell’intergenerazionalità conclude – ha restituito, tra i tanti contributi, due fattori importanti su cui lavorare: in primo luogo, il dialogo tra generazioni è fondamentale non solo per le relazioni, la crescita e lo scambio, ma perché è la via preferenziale per una visione d’insieme che permette di andare oltre le proprie necessità e bisogni e ci apre ad accogliere anche quelle dei fratelli. L’altro passaggio è la domanda che Paola Bignardi ci ha lasciato al termine del suo intervento: che frutti produce la formazione che oggi viviamo? La capacità, cioè, di stare dentro al proprio tempo in modo autentico perché fede e vita si intreccino per dare frutto. Una domanda che facciamo nostra per cercare di far discernimento all’interno dell’associazione e della nostra diocesi perché con creatività sappiamo individuare vie – nuove, vecchie, rigenerate – in cui tutti possano stare: dagli anziani, agli adulti, dai Giovani e Giovanissimi fino ai più piccoli”.