La fede, luce tra le nebbie della vita
Gavello in festa per il patrono San Biagio e nel ricordo di don Nino Levratti. A San Martino Spino l’attesa per la riapertura della chiesa
Si arriva da Gavello a San Martino Spino avvolti da una fitta nebbia, dicono che il fenomeno non sia più così frequente come un tempo, e anche questo è un segno che la campagna risente del clima che cambia. Da queste parti però non è solo il meteo a generare cambiamenti, si vedono qua e là ancora le ferite del sisma del 2012, un evento che ha lasciato il segno in queste piccole comunità ancora in attesa di ritrovarsi a pregare in una chiesa.
Domenica 2 febbraio c’è movimento nelle due frazioni, c’è stata l’inversione degli orari delle messe per consentire alla comunità di Gavello di celebrare la vigilia della festa del Patrono, San Biagio. A San Martino Spino, nonostante il cambio di orario, i bambini con i loro catechisti non sono mancati all’appuntamento della messa per vivere insieme la festa della Candelora, per accogliere Gesù come luce della vita. Tra tutte le classi del catechismo se ne contano una trentina seguiti da un bel gruppo di educatori a cui è affidato il compito di trasmettere loro la fede e di accompagnarli ai sacramenti. Sono loro la speranza per il futuro della comunità. C’è grande attesa per la riapertura della chiesa, sono lunghi tredici anni di precarietà ma grazie alla presenza del sacerdote, prima don Germain e ora don Arnaud, pur dovendo affrontare diverse difficoltà, la comunità è rimasta unita e il seme della Parola di Dio è stato seminato e ha dato i suoi frutti. Il tempo di portare la comunione ad un’anziana e alle 11.15 don Arnaud è già a Gavello per presiedere la messa nel prefabbricato che ha faticato a raccogliere tutti i presenti.
Il 3 febbraio è stato il vescovo Erio a presiedere la messa solenne con la tradizionale benedizione della gola per affidarsi alla protezione di San Biagio. Una piccola frazione sede di una comunità vivace e custode delle proprie tradizioni e dei testimoni della fede di cui vanno fieri. Uno di questi è senza dubbio don Nino Levratti, che riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Gavello, ricordato con gratitudine dal parroco don Arnaud Giegue, come educatore e fondatore nel dopoguerra dei gruppi scout Mirandola 1 e Carpi 1, prima durante la messa e poi al cimitero con una speciale benedizione cui hanno preso parte alcuni fedeli e una delegazione della Polizia Municipale di Mirandola a rendere ancora più le memoria di questo concittadino che tanto bene ha fatto in opere e testimonianza. Tra i presenti il signor Alfio, che partecipò alla prima messa di don Nino nella chiesa di Gavello nel giugno del 1945, anche lui si è unito al ricordo grato perché negli anni successivi la sua attività di vivaista era una meta fissa per don Nino ogni volta che tornava nel suo paese natale.
Poi tutti al centro civico dove un gruppo di bravissime cuoche ha messo a tavola un centinaio di persone per continuare la festa della comunità. In questo clima gioioso le parrocchie di Gavello e San Martino Spino hanno vissuto anche la Giornata di promozione di Notizie, con l’intervento, al termine delle due messe parrocchiali, del direttore Luigi Lamma che ha ripreso alcuni stimoli raccolti nella recente esperienza del Giubileo della comunicazione. In particolare ha parlato del rischio comune a tutti, giovani, adulti e anziani, di ritrovarsi con i “cuori addormentati” sommersi da una valanga di informazioni mentre invece il Papa ha esortato ad avere “cuori illuminati” dall’unica luce vera, Gesù, e dalla sua parola di cui anche gli strumenti di comunicazione come Notizie si devono fare annunciatori. Ora la nebbia se ne è andata e splende un bellissimo sole sulle valli, anche la natura celebra la sua Candelora.