Il “testamento spirituale” di monsignor Elio Tinti

Sono giunto a casa

Il 18 gennaio 2010 monsignor Elio Tinti metteva per iscritto gli argomenti che avrebbe voluto che fossero trattati nella propria Messa Esequiale. Una sorta di “testamento spirituale” di cui ha dato lettura il cancelliere vescovile Andrea Beltrami al termine delle esequie giovedì 26 settembre in Cattedrale.

Punti che ritengo utili da dire nell’omelia della mia Messa Esequiale
1. Sono giunto a casa, perché nel catechismo imparato in preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima (4 giugno 1944), ho assimilato: “Perché Dio ci ha creato?”. Per conoscerlo, amarlo, servirlo in questa vita e per goderlo per sempre nell’altra, in Paradiso”.
2. È quindi festa, festa grande perché ho raggiungo la Patria Celeste; è (Santa) Messa che ha toni di festa, di serenità, di speranza, di certezza, e…di Annuncio forte e convinto che la parola Morte, per noi credenti, non è l’ultima, ma è la penultima: al di là della morte, c’è la vita piena, nel Signore!
3. Fratelli e sorelle tutti, risvegliamo la nostra fede, che è piena e ricca di senso di vita e di luminosità di esistenza!

Puntiamo al cielo e aneliamo al Signore che ci ha fatti per Lui e che ci assicura che è Lui la pienezza di gioia che avvertiamo nel nostro cuore. 4. Cristo Risorto, per questo, si è fatto uno di noi e ci ha risuscitati e redenti, per donarci il Suo Spirito e renderci saggi e sapienti. Maria Santissima e l’Angelo Custode ci accompagnino sempre e ci siano sempre accanto. Amen
+ Elio Tinti, Vescovo