In stile sinodale

Riunione congiunta dei consigli pastorali delle Diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi

di Virginia Panzani

Parte attiva nel processo di unificazione delle Chiese di Modena-Nonantola e di Carpi sono i rispettivi consigli pastorali diocesani, che si sono riuniti in seduta congiunta lo scorso 15 marzo, presso la parrocchia Gesù Redentore a Modena. A presiedere l’incontro, con una settantina di partecipanti, il vescovo Erio Castellucci. All’ordine del giorno era appunto il percorso di unificazione delle due Diocesi negli aspetti territoriali e di pastorale. E’ stata così presentata la proposta di suddivisione del territorio di Modena e Carpi in cinque Vicariati – in cui far confluire, per Carpi, le attuali Zone pastorali – e la riforma della Curia con il passaggio da uffici a “servizi”, con l’obiettivo di migliorare il loro supporto alla vita pastorale e di favorire le sinergie. Temi che erano stati affrontati, in precedenza, negli incontri congiunti dei consigli presbiterali e dei responsabili degli Uffici di curia delle rispettive Diocesi. Rispettando lo stile sinodale e partecipativo, i presenti si sono suddivisi in alcuni gruppi che, dialogando sugli aspetti illustrati, hanno raccolto alcune riflessioni e sollecitazioni significative, poi presentate in seduta plenaria a tutti. E’ emersa in particolare la richiesta di rivolgere un’attenzione particolare alle piccole realtà ecclesiali sul territorio: ad esempio là dove non c’è un parroco residente vengano garantiti i servizi liturgici e si possa valorizzare quanto esiste. Riguardo ai vicariati, si è evidenziata l’opportunità che il responsabile sacerdote sia affiancato da laici e laiche, dunque una maggiore corresponsabilità. Si è inoltre ribadita l’importanza

della formazione, perché una buona riorganizzazione si accompagni appunto ad una formazione sul come “vivere bene” all’interno della nuova realtà ecclesiale, e si è espresso infine l’auspicio che le strutture, a vari livelli, siano omogenee e ci possa essere una maggiore possibilità di dialogo. Come hanno commentato alcuni dei partecipanti al termine della riunione, la capacità, messa in atto all’incontro, di pensare e di ragionare insieme in modo costruttivo, sinodale, è la dimostrazione che le nostre comunità ecclesiali sapranno portare avanti e vivere, allo stesso modo, la riorganizzazione che si sta creando.