I cicli delle macro-riforme, solo tentate e/o parzialmente realizzate (riforma Berlinguer, riforma Moratti e ora riforma Gelmini) vanno e vengono con la rapidità con cui i politici-ministri si susseguono, e la scuola coi suoi operatori senza subire più o meno passivamente queste ventate riformistiche; si tratta di un riformismo calato dall’alto con circolari, decreti’, non è questo di cui ha bisogno la scuola italiana.
Con questa sottolineatura ha aperto i lavori, dopo il saluto del vescovo Elio Tinti ai numerosi docenti e dirigenti presenti, Maria Dari dirigente di un Istituto comprensivo di Faenza e della Scuola Europea di Parma. La relatrice è entrata nel punto centrale del suo ampio intervento, illustrando con esempi concreti come la scuola, se vuole chiamare in causa il concetto di “qualità”, deve essere intesa come comunità cioè il luogo del bene di tutti e quindi dono reciproco dei talenti di ciascuno. Ma quali sono e dove trovare questi talenti, se l’oggi che viviamo ci travolge coi suoi pseudo valori, con lo stravolgimento del senso del tempo, con l’abitudine di voler tutto subito?
Gli insegnanti, in particolare quelli che lavorano in una scuola cattolica, sono chiamati ad operare per il bene comune e per far emergere quelle risorse e quei talenti che ogni alunno, in quanto persona unica e irripetibile, possiede.
Ricche e stimolanti sono al riguardo le esperienze in atto in molte scuole sia italiane che europee in cui l’organizzazione del tempo scuola e dei saperi rispondono alle indicazioni contenute nell’Autonomia scolastica. Il binomio Autonomia/Formazione professionale costituisce il pilastro del sistema qualità. Una formazione permanente che poggia su un lavoro di rete, di team docenti e operatori scolastici per affinare quelle competenze relazionali che rendono possibili percorsi personalizzati. Nel concetto ampio di formazione per una professionalità docente sempre più qualificato e attenta all’oggi si è sottolineata l’importanza di rivisitare la cultura della valutazione, la dimensione valutativa molto articolata e complessa è stata quasi una consegna da parte della di Maria Dari per consentire una riflessione che si allarghi alla situazione storica e sociale di oggi e che poggi su solide basi pedagogiche. L’incontro arricchito da vari interventi, fra cui quello dell’assessore alle politiche scolastiche di Carpi, Maria Cleofe Filippi, ha lasciato ai partecipanti questa convinzione: oggi è urgente riuscire a dare senso all’esperienza educativa creando condizioni favorevoli per far vivere ai nostri alunni esperienze arricchenti e sviluppare quelle competenze trasversali che preparano a vivere in una società complessa e multiculturale.