Con il giuramento, alla presenza della sindaca Caterina Bagni, don Xavier Kannattu è diventato cittadino italiano
di Virginia Panzani
“Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato”. Con la cerimonia, svoltasi lo scorso 22 febbraio presso la sala consiliare del Comune di Soliera, don Xavier Kannattu, parroco di Limidi e di Sozzigalli, è diventato cittadino italiano. Un evento di grande emozione non solo per il sacerdote, ma anche per la sindaca, Caterina Bagni, affiancata da Maria Eugenia Lugli, ufficiale dello Stato civile, di fronte alla quale è stato pronunciato il giuramento, e per i numerosi presenti, cittadini, parrocchiani, amici, e sacerdoti, fra cui il vicario generale della Diocesi di Carpi, monsignor Gildo Manicardi.
“Accogliendo ufficialmente don Xavier Kannattu come cittadino italiano – ha detto la sindaca Bagni – riconosciamo il suo impegno costante nel promuovere i valori sanciti dalla Costituzione, attraverso il suo ministero nelle parrocchie di Limidi e di Sozzigalli e la sua presenza attiva tra noi. Ha portato con sé una ricca eredità culturale e spirituale. La sua dedizione e la sua capacità di unire le persone sono la testimonianza di come l’integrazione e la condivisione possano rafforzare il tessuto sociale di una comunità. Il suo servizio pastorale ha creato legami profondi e duraturi e ha contribuito a costruire una comunità più unita e più coesa”. In questi anni, ha sottolineato la Sindaca, “don Xavier ha saputo essere non solo un simbolo per la schiera dei credenti ma un riferimento per la comunità civile. La vostra presenza qui oggi così numerosa e affettuosa – si è rivolta ai presenti – conferma il riconoscimento e l’apprezzamento che voi tutti date alla sua capacità di aggregare e, ancora, per essere stato al tempo stesso pastore e cittadino”. Questo atto ufficiale, ha aggiunto, “è un promemoria anche per tutti noi dell’importanza di accogliere e valorizzare le diversità, riconoscendo in esse una fonte di arricchimento e di progresso reciproco”. Dunque, la Sindaca ha dichiarato di assumersi l’impegno di istituire ogni anno un appuntamento ufficiale per celebrare tutte le nuove cittadinanze e tutti i nuovi cittadini del Comune di Soliera: “Riteniamo che sia importante riconoscere pubblicamente la rilevanza di questo momento per quanti hanno scelto di diventare parte integrante della nostra comunità contribuendo, con le proprie speranze ed esperienze, a rendere l’Italia un Paese migliore”.
Nel suo discorso, don Xavier ha ricordato come esattamente un anno prima si trovasse “sotto i ferri” in sala operatoria e ha osservato come, con il giuramento, abbia, per così dire, subito un nuovo intervento, questa volta al cuore “per allargarlo” alla nuova condizione. “La terra da cui provengo è l’India, a cui devo molto, e ora ho una nuova terra, quella della mia missione – ha affermato -. Sono orgoglioso di appartenere a questi due Paesi che si contraddistinguono nel mondo per la loro lunga storia, per la grande cultura e arte, e per il significativo contributo all’umanità”. Cosa cambia adesso dal 2006, si è chiesto il parroco, da quando cioè è arrivato nella Diocesi di Carpi? “Sono passati 18 anni, quindi sono maggiorenne – ha risposto con un sorriso – per cui posso iniziare ad avvalermi del diritto di voto! Potrò, inoltre, assumere completamente la responsabilità delle mie parrocchie anche sul piano civile”. Per il resto, ha sottolineato, “continuerò a non risparmiarmi nell’amare, nello spendere la vita nel mio ministero di sacerdote”. Ora, però, così si è rivolto ai parrocchiani presenti, “con questo atto ufficiale potete dire che il vostro ‘don’ appartiene ormai completamente a voi e che la sua casa è la vostra casa”. E proprio in sintonia con questo spirito di fraternità, dopo la cerimonia, sempre in municipio, si è tenuto un momento di festa per il “nuovo cittadino”, a cui tanti hanno voluto manifestare personalmente stima, gratitudine e affetto.