25 anni di presenza
Domenica 9 giugno, presso Casa Santa Clelia in via Longhena a Carpi, le Minime dell’Addolorata hanno festeggiato il venticinquesimo anniversario della loro presenza nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano. Alle 18.30, in giardino, la Santa Messa presieduta dal parroco, don Carlo Bellini, e concelebrata dai coadiutori don François e don Silvano e dal parroco di San Marino, don Emiddio Voli. Erano presenti, insieme alle suore che formano attualmente la comunità, suor Teresa, suor Lorenza e suor Rosanna, una trentina di consorelle. Fra di loro la madre vicaria, suor Maria Bruna, e due delle prime suore giunte a Carpi, suor Maria Milena e suor Maria Stella. Per l’occasione, la Messa delle 18.30 nella chiesa di San Giuseppe è stata sospesa per permettere la partecipazione dei parrocchiani alla celebrazione presso Casa Santa Clelia, in spirito di comunione e di riconoscenza verso le religiose. A seguire, si è tenuto un momento di festa.
A Le Budrie di San Giovanni in Persiceto, il 1° maggio 1868, la giovane Clelia Barbieri e tre compagne si ritirarono a vivere nella casa cosiddetta “del maestro”, ovvero l’edificio messo a loro disposizione dal maestro elementare del paese. Era il primo seme di quell’istituto religioso che fu riconosciuto nel 1878 dall’allora arcivescovo di Bologna, cardinale Parocchi, con il nome di Minime dell’Addolorata. Particolarmente devoto a Santa Clelia fu don Lino Galavotti, indimenticato parroco di San Giuseppe
Artigiano, che volle fortemente la presenza delle Minime in parrocchia e riuscì a farle arrivare 25 anni fa. Il convento in via Longhena, con annessa la bella chiesina, è il cuore della vita delle figlie di Santa Clelia, tra preghiera, apostolato e servizio alla comunità.
V. P.