Lebbra, una malattia dimenticata

Domenica 27 gennaio si terrà la 55° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Il Centro Missionario Diocesano aderisce alla raccolta di fondi per sostenere la prevenzione e la cura di questa malattia che, per noi, è dimenticata, ma per i paesi poveri è in crescita a causa dell’assenza di servizi sanitari, della carenza di igiene e di una corretta alimentazione e, infine, dei pregiudizi culturali che portano molte persone a nascondere la malattia anziché curarla.


Quest’anno l’Aifo (Associazione Amici Raoul Follereau) devolverà il ricavato di questa giornata al Brasile, che è il secondo paese al mondo per la diffusione della lebbra, preceduto solo dall’India.


 


Come fare per aiutare i lebbrosi?


Acquistando ‘Il Miele della Solidarietà’ nei banchetti organizzati dalle parrocchie di S. Agata, S. Marino, Limidi, S. Bernardino Realino, Rovereto, Novi, Rolo, Quarantoli, Gavello, S. Martino Spino, S. Croce, Gargallo, oppure devolvendo un’offerta presso il Centro Missionario.


Il miele proviene dai piccoli produttori della Croazia del circuito del commercio equo e solidale, mentre il sacchetto di iuta, abbinato al vasetto, è stato prodotto dagli ex ammalati di lebbra di Bangalore in India.


L’Aifo ha realizzato questa scelta in coerenza con il suo impegno di giustizia e solidarietà.


 


La testimonianza


‘Lo scorso anno in Mozambico ‘ ricorda Magda Gilioli del Centro Missionario di Carpi ‘ ho potuto incontrare i medici dell’Aifo e visitare le attività che svolgono nelle carceri, con i missionari, con la popolazione locale. Il ricordo più bello è di aver visitato l’associazione dei portatori di handicap che realizzano le scarpe, utilizzando anche i copertoni vecchi, per tutti gli ammalati che hanno ormai i piedi insensibili ad eventuali tagli e sono maggiormente esposti al rischio di setticemia’.