Gioco d’azzardo: scatta l’allarme anche tra i giovani. Maria Vittoria Bertacchini, di “Non giocarti il futuro”, spiega il problema esteso sul territorio
Il gioco è bello finché dura poco. Così recitava un vecchio detto popolare che incarna perfettamente il senso ludico: ovvero il gioco deve restare gioco. Punto. Ma cosa succede se si spinge aldilà dello svago personale? Semplice, si materializza una patologia: la ludopatia. In Italia è una piaga che affl igge tra gli 8 e i 10 milioni di persone, di queste 1,3 milioni sono i malati di ludopatia, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica. Nel 2018 il picco più alto di soldi giocati: 106,8 miliardi di euro spesi. Con una crescita di 5 miliardi dal 2017 e 10 dal 2016. Il lockdown, dal canto suo, nella primavera del 2020 ha fatto il resto. Nel periodo pre-pandemico i giocatori erano il 16,3%. Si è passati al 9,7% nei mesi di “clausura”, per poi risalire al 18% nei mesi di “libertà vigilata”. Ma non è finita qui. Il fenomeno “gambling” bussa prepotentemente alla porta dei giovani. Almeno un ragazzo tra i 14 e i…