Traccia dell’omelia di mons. Ermenegildo Manicardi, vicario generale
Celebriamo la Messa in coena domini, la Messa che ricorda la Cena del Signore, un’espressione che introdotta da San Paolo (1Cor 11,20) per ammonire i cristiani di Corinto che celebravano l’Eucaristia volentieri, ma in modo egoistico tenendo solo per sé i cibi migliori, lasciando gli altri commensali poveri e affamai.
Una parola di Gesù: il suo desiderio di mangiare questa Pasqua
“Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio” (Lc 22,15s).
Perché Gesù desidera ardentemente mangiare questa Pasqua questa seca con noi?
Perché è vicino il momento difficile in cui deve vivere il suo amore e la sua obbedienza al Padre. Perché è il momento in cui sta per offrite ai suoi discepoli il dono del suo amore.
Il dono del pane/corpo
Il pane è il suo corpo che ci nutre con il suo donarsi. Aveva già dato pane nelle varie occasioni di moltiplicazioni di pane e aveva chiamato i discepoli a partecipare con lui a questo donarsi. Adesso c’è uno scatto: il pane che nutre i discepoli non è solo il pane dato da Gesù, ma il suo stesso darsi agli uomini.
Il dono della partecipazione al calice dell’alleanza
Il secondo dono non è semplicemente il dono del sangue di Gesù, che era già nel corpo. Si tratta del dono del sangue dell’alleanza. È necessario stare attenti alla consacrazione questo è il calice dell’alleanza nel mio sangue. Il tema dell’alleanza rimanda
- all’alleanza di Mosè. Scritta sulle tavole di pietra mentre il sangue dei sacrifici di comunione scorre sul popolo e sull’altare
- alla nuova alleanza annunciata da Geremia, oltre mezzo millennio dopo: la legge scritta sulle tavole di carne del cuore.
L’Eucarestia ci dà due doni e ci chiede due responsabilità
– ci dona la comunione al corpo di Gesù, diventiamo suo corpo. Dobbiamo diventare ciò che mangiamo: voi siete la luce del mondo e il sale della terra
– ci offre il dono di partecipare all’Alleanza che prepara il regno di Dio: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua … finché essa non si compia nel regno di Dio”
- Non si entra nella Nuova alleanza a belle parole, ma occorre la capacità di resistere e sopportate la violenza che c’è nel mondo (la guerra, l’ingiustizia, la violenza, la cattiveria, la superbia, la tentazione dei soprusi, ecc. per dissolverla). Sopportare per dissolvere: la scommessa della riconciliazione. Non con la tecnica di armi sempre più raffinate o con i soldi …
La pace arriva solo se ci si riconcilia: vincere la violenza e la morte con il dono di sé.
La lavanda dei piedi
“Quando ebbe lavato loro i piedi, … disse loro: ‘Capite quello che ho fatto per voi? … Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri’” (Gv 13,12-15). Fare non i servizi che ci piace tanto fare, ma quelli di cui c’è bisogno. Gesù fa il servizio che era compito degli schiavi e delle donne. L’uomo libero non lava i piedi degli altri.
Cerchiamo il coraggio per chiedere al Signore che ci aiuti a servire secondo le vere necessità degli altri, talvolta drammatiche, e non secondo i nostri gusti immediati ed emotivi: “Vi ho dato un esempio perché voi facciate come io ho fatto a voi: anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”.