PIÙ RISORSE PER LA SOLIDARIETÀ
Come si fa a chiedere soldi alla gente in tempo di crisi? Ma le offerte che vengono chieste alla fine dell’anno non sono per i sacerdoti? Una ragione c’è, e provo a spiegarla. Quante più offerte liberali arrivano per i sacerdoti, tanto meno otto per mille è necessario a questo scopo, e quindi ne resta di più a disposizione per la carità o per il culto. È il principio dei vasi comunicanti: in qualsiasi punto aggiungi o togli, ogni vaso ne risente.
Domenica 22 novembre sentirete ricordare l’opportunità di fare una offerta per i sacerdoti; ricordatevi che in questo modo non è che i sacerdoti ricevono di più, perché la quota loro spettante è fissa; aiuterete invece l’Istituto centrale del sostentamento del clero a prelevare meno dai fondi dell’otto per mille, il quale, oltre che per i sacerdoti, serve per il culto e la pastorale, per la carità in Italia e all’estero.
Quando le cose non vanno bene, i primi a soffrirne sono i più poveri. Se abbiamo qualche piccola risorsa mettiamola a disposizione, perché nell’insieme si possa arrivare dove c’è bisogno. Già la Caritas italiana, ma anche molte Caritas diocesane hanno istituito fondi speciali per l’emergenza delle famiglie. Se si capisce il meccanismo che ho cercato di illustrare brevemente, questa è un’altra occasione per un gesto di solidarietà vera.
Mi pare che si debbano incaricare soprattutto i laici delle parrocchie a far conoscere questa opportunità, a far capire che vanno bene anche le piccole offerte, a facilitare i versamenti, che, per chi vuole, potranno poi essere detratti dalle tasse.
Facciamo della crisi l’occasione per essere vicino a chi ha bisogno e ai preti che li aiutano!
+ Claudio Stagni, vescovo,
delegato regionale per il ‘Sovvenire’