Omelia di mons. Manicardi nella solennità dell’Assunta
CATTEDRALE DI CARPI
15 AGOSTO 2024
Sintesi dell’omelia pronunciata da monsignor Gildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi, durante la Santa Messa celebrata il 15 agosto, in Cattedrale a Carpi, nella solennità dell’Assunzione di Maria.
I carpigiani hanno ascoltato Maria
Anche i carpigiani da mezzo millennio hanno scelto la festa dell’Assunta all’inizio del Rinascimento quando Alberto Pio scelse di entrare nel “futuro” più acculturato dell’umanesimo che si era annunciato… Si sono così compiute le parole del magnificat: Ha guardato l’umiltà della sua serva: Tutte le generazioni mi chiameranno beata… Da oltre mezzo millennio la processione del 15 agosto nella nostra piazza compie la profezia di Maria.
I due motivi per cui l’Assunta è così importante per la fede del popolo e del singolo credente
Perché è la vergine Madre del Figlio di Dio, compie il disegno di Dio che per realizzare la sua incarnazione ha chiesto la partecipazione della realtà umana all’incarnazione… e ha scelto Maria di Nazaret.
Perché nella sua assunzione al cielo la Madre del figlio incarnato rivela il destino dell’uomo, il vero “rinascimento”. È l’incarnazione che rappresenta il culmine dell’“ominizzazione”.
La cultura evoluzionistica
La cultura di oggi, forse non ancora del tutto assimilata anche nella teologia e nella pedagogia cristiana – con grave detrimento per la fede e per la vivacità reale della Chiesa – non si muove più in uno schema creazionistico e fisso, ma disegna una dinamica evolutiva della creazione. L’Universo prende avvio molti millenni prima dell’inizio della narrazione biblica e si realizza progressivamente in uno splendido e tragico dinamismo evolutivo… L’uomo (homo sapiens) nelle diverse epoche è sempre diverso. Nessuno di noi è medievale o tridentino.
Si potrebbe sostenere che la non compiuta assimilazione della visione evolutiva del mondo sia tra le radici che ostacolano l’accettazione della rivelazione cristiana soprattutto nei giovani e negli strati scientificamente più colti delle società contemporanee.
L’Assunta e l’evoluzione dell’Universo
Il concepimento di Gesù dalla Vergine Maria – se iscritto nella parabola evolutiva – diventa un punto di non ritorno. Dio ha voluto servirsi del contributo della Vergine/Madre di Nazaret per portare avanti la storia dell’uomo e svelare la realtà evangelica dell’uomo “peccatore, ma redento”. Il concepimento di Gesù dalla Vergine potrebbe essere l’avvio del punto omega della storia umana, tesa alla cristificazione finale.
Due importanti “teologie” a riguardo.
L’apostolo Paolo aveva insegnato già nella metà del primo secolo: “quando tutto sarà stato sottomesso (a Cristo), anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti” (1Cor 15). Sono le righe che concluderebbero la seconda lettura dell’Eucaristia di oggi (purtroppo inspiegabilmente tagliate dei liturgisti).
Il gesuita Pierre Teilhard de Chardin, illustre paleontologo (+ 1955), verso la metà del sec. XX sostiene: “Credo che l’Universo sia un’Evoluzione. Credo che l’Evoluzione vada verso lo Spirito. Credo che lo Spirito si compia in qualcosa di Personale. Credo che il Personale supremo sia il Cristo-Universale”. Avversato anche dal Santo Ufficio, pubblicato solo dopo la morte, è oggi assimilato da molti (citato positivamente da Paolo VI e, con entusiasmo, da Benedetto XVI).
Cosa ci insegna Maria la Vergine Madre se la guardiamo in questa prospettiva insolita?
Con il suo “sì” che rende possibile l’incarnazione del Figlio nella concretezza del genere umano, Maria è la porta che apre un nuovo livello nella storia dell’evoluzione.
L’assunzione di Maria al cielo è un punto di non ritorno della storia umana: ci sia avvia alla “cristificazione” (Teilhard) e, attraverso Cristo, alla realtà di “Dio tutto in tutti” (S. Paolo).
La biografia di Maria ci rivela che la vera evoluzione del cosmo parte dall’umiltà e dall’umanità …
La vera evoluzione del cosmo parte dall’umiltà, proprio come recita il Magnificat: “ha guardato l’umiltà della sua serva”, quindi “tutte le generazioni mi chiameranno beata”.
Una etimologia da non dimenticare: umiltà deriva da humus (terra), da cui anche humanitas (l’uomo che vive come uomo)!
La preghiera di San Bernardo con cui Dante chiude la Divina Commedia e avvia alla visione di Dio mette insieme umiltà, altezza suprema, e scopo finale della creazione:
Vergine Madre, figlia del tuo figlio
Umile ed alta più che creatura
Termine fisso d’eterno consiglio…
Tu sei colei che l’umana natura nobilitasti…
Conclusione
Secondo il disegno della Carpi cinquecentesca, l’Assunta si affaccia dal balcone della Cattedrale sulla nostra piazza, sui nostri mercati e commerci, ma anche sulle nostre speranze più grandi. Una proposta di città che non sarebbe sano dimenticare.
Mons. Ermenegildo Manicardi
Vicario generale della Diocesi di Carpi