Diretta televisiva Tvqui
Sorelle e fratelli carissimi,
anche in questa sesta domenica di Pasqua ascoltiamo parole di Gesù, pronunciate durante i dialoghi dell’ultima cena, con cui egli vuole prepararci al tempo della sua presenza non visibile, dopo la sua risurrezione dai morti e ascensione al cielo.
1. Due grandi rassicurazioni
Ci sono due grandi rassicurazioni che devono penetrare con profondità nella nostra memoria e nella nostra coscienza: «Io pregherò il Padre per voi» e, inoltre, «io non vi lascerò orfani: verrò da voi».
«Pregherò il Padre» è la stessa promessa che Gesù ha fatto, in quella stessa ultima notte, anche a Pietro personalmente: «Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,31s). In ogni giorno il Signore prega il Padre per noi. Lo ha fatto anche nei giorni più cupi del dilagare della pandemia, e anche nel giorno disperato e tragico in cui un padre nella nostra città non ce l’ha fatta più e, dopo decenni di dolore di angoscia, ha creduto di dovere soffocare il figlio tetraplegico e di uccidere se stesso brutalmente. Il nostro cuore lo sente: anche in questi giorni del covid-19 il Signore ha pregato per noi «perché non venga meno la nostra fede». Anche nei giorni, forse lunghi, della fase due, che si apre domattina, ci sosterrà con la sua ininterrotta preghiera al Padre perché diventiamo forti al punto di poter sostenere i nostri fratelli».
2. Dov’è Dio? Il mistero dell’inabitazione
Pongo una domanda scottante: “ma dov’è Dio?” e “dove siamo noi, discepoli di Gesù?”. Il catechismo di San Pio X – quello utilizzato per la catechesi di quanti oggi sono ultrasessantenni – rispondeva alla domanda “dov’è Dio?” sostenendo: «Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo: egli è l’immenso». Nel Vangelo di oggi troviamo un insegnamento altrettanto vero, anche se più impegnativo e profondo: «Io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi». C’è un triangolo: Io, il Padre e voi discepoli. Ma c’è anche un cerchio di comunicazione ininterrotta e in movimento: Gesù si trova nel Padre, noi ci troviamo in Gesù e Gesù a sua volta si trova in noi. I teologi hanno chiamato tutto questo inabitazione, abitare dentro o meglio abitare reciprocamente l’uno nell’altro.
La conclusione è chiara: Dio non è semplicemente in cielo o in ogni luogo, ma Dio è in Gesù. E, con un movimento complementare, Gesù è in noi. Dio attraverso Gesù è in noi, perciò dice: «Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui»
3. L’altro Paràclito
La seconda grande rassicurazione, che riguarda la presenza di Gesù nella sua attuale non visibilità fisica, è la promessa: «non vi lascerò orfani: verrò da voi». Il Signore viene da noi, è risorto per essere con noi e per vivere insieme con noi. Questa comunione è assicurata dallo Spirito Santo, che Gesù considera la seconda presenza accanto a noi dopo la morte e che va vista in parallelo con la sua precedente presenza di Giovane predicatore e taumaturgo: «io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito – un secondo Paràclito dopo di me – perché rimanga con voi per sempre». La misteriosa parola Paràclito significa colui che è chiamato accanto. Questo temine greco si traduce, in latino, con ad-vocatus. Si tratta di quella figura che è chiamato accanto a me per assistermi, per difendermi, per tenermi su, talvolta per ammonirmi e per dirmi di fare e parlare diversamente, quando quello che dico e faccio forse con buona volontà, è in realtà sbagliato.
Gesù è presente nella nostra vita con la sua incessante intercessione per noi presso il Padre. Ma è presenta a anche perché ci procura costantemente il nostro vero ed efficace Avvocato: «il Padre vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi». Anche il Paràclito “inabita” in noi, mentre Gesù prega per noi nel cielo.
E c’è un ultimo aspetto importante. È lo Spirito Santo che ci fa capire e vivere i comandamenti di Dio, insegnandoci che certi precetti – anche quando ci sembrano qualcosa di estraneo, non armonioso con le nostre speranze e i nostri desideri, riduttivo della nostra libertà – in realtà ci insegnano, con energia, il nostro vero bene. Ascoltiamo bene anche queste parole di Gesù sul concreto dell’amore: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
4. Una vigilia grande e sospesa
Carissimi, probabilmente questa Santa Messa a porte chiuse è l’ultima che celebriamo insieme in questa modalità telematica: un gruppuscolo in Cattedrale e moltissimi nelle vostre case. Vi siete accorti che i vostri appartamenti si sono rivelate le stupende cappelle in cui – proprio come negli angoli laterali di una cattedrale – può fiorire la vostra preghiera interiore, quella dei vostri dei vostri bambini e dei vostri figli e quella semplice e sapiente degli anziani o – come direbbe papa Francesco – dei nonni?
Ho accennato che pensiamo siate stati molti a seguirci a distanza, anche perché la raccolta della campagna Alleati per la cura, lanciata dalla Caritas per la quaresima, ha portato a raggiungere oltre 40.000 euro. Stiamo studiando per riuscire a spendere al meglio questa vostro impegnativo dono. Occorre individuare nel modo più proficuo e per i veri più bisognosi, senza seguire le mode. Come celebrante, devo ringraziarvi a nome del Signore, che è il vero presidente delle nostre eucaristie: il prete è solo la controfigura. Vi ringrazio perciò perché a queste eucaristie non siete venuti a mani vuote e, soprattutto, perché avete lasciato che i poveri ve le alleggerissero.
Allora, arrivederci presto di persona. Buona continuazione dei giorni di Pasqua e buona ingresso nella fase due del Covid-19, quella del coraggio irrobustito dalla prudenza.
Il Signore è risorto e ci è vicino, prega il Padre per noi e ci manda il Paràclito infallibile. Presto sarà Pentecoste.
Amen. Sia lodato Gesù Cristo.