“Siate portatori di un realismo fiducioso nella società, ne abbiamo tutti bisogno”
Cari Amici della Coldiretti, anche quest’anno desidero farvi gli auguri, sempre in maniera digitale perché non ci possiamo vedere, ma ormai ci stiamo abituando a questi mezzi quindi non si meraviglia più nessuno. Vi faccio gli auguri con le parole che don Paolo Bonetti, scomparso pochi giorni fa in modo improvviso, vostro consigliere ecclesiastico nazionale, disse nel 2012 quando accettò la nomina dei Vescovi italiani a questo importante delicato incarico: “la forza, la capacità di impegno, l’assunzione di responsabilità di Coldiretti vengono da lontano, partendo dalla sua storia possiamo aprirci ad un realismo fiducioso”. Ecco un “realismo fiducioso”, credo che ancora oggi, nove anni dopo, queste parole siano vere, semmai siano ancora più vere, perché per uscire interi da questa pandemia ci vuole davvero un “realismo fiducioso”. Credo che siano oltretutto due caratteristiche di chi ha che fare con l’agricoltura: un realismo perché non c’è niente di più reale della terra, dei suoi prodotti, dei suoi frutti, della coltivazione e poi fiducioso perché non dipende tutto dall’uomo bisogna anche affidarsi alla terra, ai suoi ritmi, alle sue leggi anche quelle del tempo meteorologico, del freddo, del caldo. Quindi penso davvero che sia una combinazione che don Paolo aveva indovinato e che esprime la vostra storia, il vostro impegno del quale vi ringrazio molto. Recentemente ho incontrato il vostro Presidente e il vostro Direttore che non sono venuti a fare gli auguri e credo attraverso di loro di poter rinnovare davvero a tutti Voi il mio augurio pasquale: andate avanti con questo realismo fiducioso che non è solo importante per voi ma è importante per tutti noi in questo momento così difficile. Grazie e buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie.
Erio Castellucci, vescovo