Nell’ambito della Festa del Patrono ritorna un appuntamento ormai consueto, ma sempre nuovo, quale è
‘Ai miei studenti ‘ spiega il professor Giocolano ‘ ho proposto quest’anno l’argomento della speranza, quanto mai attuale, anche in relazione alla grave crisi in cui ci troviamo. Riflettendo insieme, sono rimasto colpito dalla visione del film ‘Un sogno per domani’ di Mimi Leder dove un insegnante americano suggerisce agli alunni di ‘pensare un’idea per migliorare il mondo e metterla in pratica’. Nello stesso tempo mi sono sentito interpellato dalla prima lettera di San Giacomo in cui si legge che la fede ‘se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta’. Abbiamo perciò iniziato a chiederci come sia possibile fare qualcosa di concreto nel nostro quotidiano per costruire un futuro di speranza’. Da qui l’idea di un’iniziativa ispirata, prosegue Giocolano, ‘a quanto proposto dall’associazione Banca del Tempo, per il meccanismo di scambio di ore di ‘prestazione’, e da realtà come Recuperandia e Eortè, per il riutilizzo di oggetti usati. Ecco allora la possibilità di scambiare in modo omogeneo sia tempo che oggetti attraverso una apposita moneta chiamata Credimi, in inglese Believe me’. Una moneta utilizzata per la prima volta da una quarantina di studenti negli Swap Days (giorni dello scambio) svoltisi il 2 e 3 aprile scorsi durante l’autogestione all’istituto Da Vinci. In questa occasione sono stati scambiati prevalentemente oggetti ma Giocolano punta ad incrementare la disponibilità dell’offerta di tempo, sottoforma di ore di ripetizione, riparazioni e manutenzioni varie, lezioni di sport, e così via. ‘Si è scelto il nome Credimi ‘ sottolinea Giocolano ‘ perché questa moneta si basa essenzialmente sulla fiducia reciproca e mira a creare relazioni fra le persone. Si valorizzano dunque le potenzialità dei singoli, si offre un supporto a chi è in difficoltà, si educa allo scambio gratuito e paritetico’. Quanto si offre è inoltre confluito, tramite una bacheca presso l’istituto, nella Believe me Bank, una realtà che ha registrato finora un’ottantina di iscritti, mentre due studenti del quinto anno del corso di informatica, Andrea Carpino e Simone Carani, assistiti dalla docente Maria Capone, stanno elaborando il relativo software per il web. ‘Stiamo sperimentando e constatando ‘ afferma Giocolano ‘ la validità del progetto Believe me.
V.P.