Resta alta l’attenzione dei Vescovi sul tema della tutela dei minori e delle persone vulnerabili”. E’ questo il messaggio con il quale il Consiglio permanente della CEI riunito a Matera alla fine di settembre ha voluto confermare e definire ancora più dettagliatamente le linee approvate nel corso dell’Assemblea Generale di maggio. Un impegno quello delle Chiese in Italia, che si riassume in cinque linee di azione: potenziare la rete dei referenti diocesani e dei relativi Servizi per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili; implementare la costituzione dei Centri di ascolto; realizzare un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e formazione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni (2020-2021); condurre un’indagine a partire dai dati, custoditi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, che fanno riferimento a presunti o accertati delitti perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021; collaborare con l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269/1998.
Il Servizio Interdiocesano (Modena-Nonantola e Carpi) su impulso del Vescovo Erio è operativo già da tre anni assicurando un piano capillare di interventi formativi e informativi e la presenza del Centro di ascolto. Alla guida del Servizio c’è don Maurizio Trevisan, coadiuvato da un’equipe di professionisti di vari ambiti così come previsto dalle linee guida per la costituzione di questo tipo di servizi a livello ecclesiale. A don Maurizio abbiamo rivolto alcune domande su prospettive e progetti del Servizio interdiocesano per questo anno pastorale appena avviato.
Don Maurizio come si sta preparando il Servizio Interdiocesano alle azioni previste dalla CEI e ribadite anche nel comunicato finale del Consiglio permanente dello scorso settembre?
Premesso che il nostro servizio interdiocesano ed il centro di ascolto sono attivi dal giugno 2019, abbiamo risposto, già nel corso dell’estate, al questionario predisposto dal Servizio nazionale per la raccolta delle informazioni relative all’attività dei Servizi diocesani/ interdiocesani e dei Centro d’ascolto collegati. Per quanto riguarda l’invito a dare rilievo alla 2ª Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti, che sarà celebrata il 18 novembre, è in cantiere la realizzazione di un sussidio di preghiera da diffondere nelle realtà ecclesiali per ricordare le vittime degli abusi mentre a livello interdiocesano la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Erio si terrà in Cattedrale a Modena, venerdì 18 no come espressione della paternità e della vicinanza della Chiesa a coloro che in essa sono stati feriti. Cercheremo anche di coinvolgere con un linguaggio e uno sguardo positivo le scuole materne aderenti alla Fism affinché realizzino un momento di preghiera con i bambini.
Ritiene ci sia un’accresciuta attenzione nelle comunità ecclesiali e negli enti educativi sulle tematiche di prevenzione degli abusi portate grazie anche al lavoro svolto dall’equipe formativa del Servizio?
Grazie ai tanti eventi formativi e informativi che sono stati svolti, alle attività di sensibilizzazione e diffusione delle buone
prassi per favorire un contesto educativo sano e non favorente dinamiche di abusi, si è venuta a creare una rete di prevenzione e cura a largo raggio nelle due Diocesi. Sono stati coinvolti direttamente i sacerdoti, varie associazioni e realtà laicali, parrocchiali e educative a vario titolo, gli operatori delle due Caritas diocesane e gli insegnati di religione e delle scuole cattoliche, dimostrando una partecipazione motivata e una volontà di fare quanto possibile per attivare azioni preventive e di tutela.
L’impegno in questo ambito da parte delle Diocesi ha ricevuto un importante riconoscimento ed impulso grazie al sostegno delle Fondazioni bancarie della nostra provincia, quali sono gli obiettivi di quest’anno sul piano della formazione, dell’ascolto e delle relazioni con le altre istituzioni del territorio?
Proprio grazie all’intervento e al sostegno delle Fondazioni è stato possibile fare un salto di qualità, principalmente sul piano della formazione, ma anche sul grande tema della prevenzione attraverso la promozione di percorsi di consulenza, in collaborazione con i Centri per la consulenza familiare delle due Diocesi, per le realtà individuali e familiari al fine di sostenere e ridurre sul piano clinico e relazionale il disagio. Su entrambi i fronti, dunque, formazione e prevenzione, avremo un impulso ulteriore, grazie alla disponibilità delle Fondazioni a continuare a sostenere il progetto, dedicando persone specializzate e attivando azioni mirate sul territorio della provincia di Modena. Per una maggior incidenza del servizio, inoltre, si rende sempre più necessario ampliare la rete delle collaborazioni, e a tal fine, in prossimità della Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, è in cantiere una prima tavola d’incontro a cui saranno presenti il vescovo Erio e diverse altre istituzioni pubbliche del territorio provinciale, per progettare il cammino futuro.
Luigi Lamma