Sacerdote per sempre

“Raccomando a tutti con cuore di amico, pastore e ‘confessore’ di coltivare e trasmettere tenera devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria. La vita è bella; solo l’amore è eterno; tutto è Grazia!”. Riempiono il cuore di commozione le parole finali del testamento spirituale di don William Ballerini, riportate nel libro “Sono un prete di campagna”, presentato domenica 30 novembre alla Sala Trionfini a Mirandola. Proprio la sua testimonianza di fede, nell’umiltà e nell’amore per il ministero sacerdotale e per il popolo a lui affidato, è stata al centro della cordiale conversazione fra Gino Mantovani, curatore del libro, edito con il sostegno di Amici della Consulta Aps, don Marino Mazzoli, parroco di Panzano, amico di lunga data di don William, e don Riccardo Paltrinieri, direttore della Casa del Clero di Carpi. Gremita la Sala Trionfini, con la presenza di don Carlo Gasperi, anche lui amico fraterno di don Ballerini, famigliari, numerosi convenuti dalle parrocchie in cui il sacerdote sanmartinese ha esercitato il proprio servizio – San Martino Spino, Gavello, Sant’Antonio in Mercadello per citarne solo alcune – e tanti amici.

Sulla “fraternità sacerdotale” fra i preti che si erano formati negli stessi anni in Seminario a Carpi si è soffermato don Mazzoli, un legame di amicizia che si mantiene vivo oltre la morte. “Non riesco a cancellare il numero di don William dalla rubrica del mio telefono perché lui c’è sempre stato per me e c’è tuttora. Io lo consideravo il nostro Curato d’Ars”. In sintonia con i documenti del Concilio Vaticano II, i preti ordinati subito dopo la metà degli anni ’60 – un ricordo per don Lino Galavotti, don Ivano Zanoni, don Nellusco Carretti, e gli altri già tornati alla casa del Padre – hanno coltivato nel tempo scambi di esperienze, aiuto spirituale e psicologico, sostegno nella preghiera, pellegrinaggi e momenti di convivialità. “Ho sempre guardato a don William come ad un esempio da imitare – ha concluso don Mazzoli ed è anche grazie a lui che ritengo che la fraternità tra noi preti diocesani sia l’apostolato più bello che possiamo fare tra la nostra gente”. Degli ultimi anni di vita di don Ballerini alla Casa del Clero, dal 2016 al 2023, ha tratteggiato un ritratto pieno di umanità don Riccardo Paltrinieri. “Giustamente tutti ricordiamo il sorriso di don William. Ecco, noi abbiamo visto anche i momenti in cui questo sorriso non c’era,

quando è subentrata in lui la sofferenza per i limiti dovuti al venire meno delle forze e della salute. Ciascuno deve fare i conti con questa realtà della vita, compresi noi preti”. Con fatica don Ballerini lasciò la sua San Martino Spino – fino al 202122, quando il successore, don Germain Kitcho, ottenne la cittadinanza italiana, fu legale rappresentante della parrocchia – così come visse con profondo turbamento interiore l’impossibilità di muoversi e di continuare il servizio come canonico penitenziere in Cattedrale. Eppure, ha sottolineato don Paltrinieri, “questa sofferta accettazione si è accompagnata fino all’ultimo al totale affidamento alla volontà del Signore, per l’intercessione di Maria, e alla gratitudine per i doni ricevuti”.

Per concludere, Gino Mantovani ha mostrato alcune fra le più belle immagini pubblicate nel libro, un ricco corredo fornito, per così dire, dallo stesso don William, che conservava tutte le foto con le proprie annotazioni. “Nella Bibbia – disse don Ballerini nell’intervista a Notizie per il 50° di sacerdozio nel 2016 – ci sono tre parole che esprimono bene i miei sentimenti. Alleluia, come cantico di ringraziamento al Signore che mi ha chiamato al sacerdozio. Miserere, per implorare il suo perdono per le mie mancanze, debolezze, stanchezze. Magnificat, per ribadire quella devozione a Maria che ho sempre nutrito”.

Il libro “Sono un prete di campagna. Don William Ballerini (1940-2023)” è disponibile presso la Sala Trionfini a Mirandola (piazza Ceretti 9). Contiene i contributi fra gli altri del vescovo Erio Castellucci, e di monsignor Douglas Regattieri, vescovo emerito di Cesena- Sarsina.

V.P.