San Martino Spino – Un luogo nel cuore di tutti

Riaperta la chiesa parrocchiale con la concelebrazione presieduta dal vescovo Castellucci. Il ricordo grato del compianto don William Ballerini

Servizio fotografico di Enrico Forapani – Foto Attualità Marchi, Mirandola

di Virginia Panzani

Tempio di Dio, dimora della gloria eterna, apri le tue porte per il re della gloria che ti santifica e ti dona la sua pace”. Così le parole del rito pronunciate, nella serata dello scorso 7 maggio, a San Martino Spino, dal vescovo Erio Castellucci, prima di battere tre volte con il pastorale ad aprire la porta della chiesa. Una solenne concelebrazione con cui l’edificio di culto, restaurato a seguito del sisma del 2012, è stato finalmente restituito alla parrocchia e al paese. Tantissimi i presenti, le autorità civili, guidate dal sindaco di Mirandola, Letizia Budri, e dall’assessore della Regione Emilia-Romagna, Davide Baruffi, e militari, l’architetto Sandra Losi, direttore dell’Ufficio Patrimonio Immobiliare della Diocesi di Carpi, i tecnici e le maestranze, i parrocchiani di Gavello in unità pastorale con San Martino Spino, e le associazioni di volontariato. Hanno concelebrato il vicario generale della Diocesi, monsignor Gildo Manicardi, il parroco don Arnaud Giegue, il suo predecessore don Germain Dossou Kitcho, don Fabio Barbieri, parroco di Mirandola, don Flavio Segalina, parroco di Quarantoli, Santa Giustina Vigona e Tramuschio, e altri sacerdoti diocesani. Ad eseguire i canti con il consueto entusiasmo il variegato coro, che riunisce le diverse anime della parrocchia. Durante la celebrazione particolarmente toccante è stato il ricordo dei parroci che tanto hanno amato questa chiesa e si sono spesi nel servizio alla comunità, in particolare don William Ballerini, don Oscar Martinelli, don Dante Sala. “Abbiamo ascoltato tante parole di vita in questa chiesa – ha detto monsignor Castellucci nell’omelia -. Attraverso il Vangelo, la predicazione, i sacramenti, abbiamo vissuto tanti momenti di fraternità nel corpo di Cristo che è la Chiesa. Qui comincia la vita eterna. Questo luogo bellissimo è nel cuore di tutti, e siete davvero tanti, proprio perché qui noi abbiamo ricevuto e da oggi continueremo a ricevere parole, segni, abbracci che hanno il sapore della vita eterna e che ci preparano alla risurrezione nell’ultimo giorno”. “Vorrei chiudere ricordando l’ultima raccomandazione di una persona che in questo momento non è qui, ma c’è, don William – ha sottolineato il Vescovo -. Sono sicuro che è contentissimo, probabilmente sta correndo, cosa che non riusciva più a fare negli ultimi anni, perché l’ultima sua frase ripetuta tre volte è stata: ‘Mi raccomando San Martino Spino’. E l’aveva proprio nel cuore. Poi ci sono stati anche altri parroci, qui c’è don Germain, naturalmente c’è don Arnaud, ma don William ha proprio dato il cuore qui. Penso che ricordare anche coloro che ci hanno fatto del bene in questa chiesa, che ce lo stanno facendo, sia un modo per gioire ancora più intimamente. Se noi siamo cristiani, se noi abbiamo cura gli uni degli altri – ha concluso – è anche perché ci è stata esercitata tanta cura e quindi il sentimento prevalente in questa sera è la gratitudine”.

Il restauro della chiesa di San Martino Spino era stato presentato lo scorso 29 marzo nel corso dell’apertura straordinaria promossa dall’Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare, a cui intervennero il RUP architetto Isabella Colarusso, coadiuvato dall’architetto Elisabetta Vidoni Guidoni, i tecnici che hanno curato il progetto e la direzione lavori, l’architetto Lisa Accorsi, l’architetto Lucia Gazzotti e l’ingegner Francesco Bartoli, e Paolo Pellicciari in rappresentanza delle maestranze della ditta esecutrice Candini Arte srl. A tutti loro è andato il più sentito ringraziamento della comunità di San Martino Spino, letto alla fine della Messa da Luca Toselli, a nome della parrocchia.

Per l’occasione, all’esterno della chiesa è stato allestito un servizio filatelico temporaneo di Poste Italiane con speciale annullo postale, in collaborazione con Amici della Consulta Aps e Comitato Sala Trionfini di Mirandola.