Beatificazione del venerabile Servo di Dio

Scheda biografica di Odoardo Focherini

Odoardo Focherini Sabato 15 giugno 2013 - Carpi, Piazza Martiri

“Dichiaro di morire nella più pura fede Cattolica Apostolica Romana e nella piena sottomissione alla volontà di Dio, offrendo la mia vita in olocausto per la mia Diocesi, per l’Azione Cattolica, per L‘Avvenire d’Italia e per il ritorno della pace nel mondo'”


NOTE BIOGRAFICHE


Odoardo Focherini nasce a Carpi il 6 giugno 1907. Cresce nella realtà ecclesiale carpigiana e dentro l’Azione cattolica, che lo forma ad una spiritualità solida e senza crucci, priva di esibizionismo; l’attenzione agli ultimi, l’amore concreto e solidale per il prossimo lo spingono a inserirsi pienamente nella realtà ecclesiale e civile del suo tempo.
Nel 1930 sposa Maria Marchesi: tra il 1931 e il 1943 nascono i sette amatissimi figli. Nel 1934 viene assunto dalla Società Cattolica di Assicurazione di Verona come agente presso la sede di Modena; diviene poi ispettore e svolge il suo incarico nelle zone di Modena, Bologna, Verona, fino a Pordenone. Nel 1936 diventa presidente dell’Azione Cattolica Diocesana.
Nel 1927 diviene corrispondente per la Diocesi di Carpi del quotidiano cattolico L’Avvenire d’Italia di Bologna e poi de L’Osservatore Romano della Domenica. Odoardo sottolinea ‘lo spirito cristiano che deve fare del giornalismo un’arma insostituibile di apostolato e del giornalista, dello scrittore cattolico, un missionario di fede, un cavaliere dell’ideale, un apostolo nel più nobile senso dell’espressione’.
Il suo contributo, a livello locale, è molto importante: articoli sulla cronaca di Carpi, sugli avvenimenti ecclesiali, sulle visite di ospiti illustri, ma anche su argomenti di cultura, l’opera e il teatro, o quotidiani, come le spese domestiche.
La stessa passione che poneva nel mestiere di assicuratore, la vive in questo suo servizio che si amplia quando, nel 1939, diviene amministratore de L’Avvenire d’Italia, diretto da Raimondo Manzini. Aumenta il carico di impegni ma non viene mai meno la gratuità e quello stile che l’amico e collaboratore Giacomo Lampronti, conosciuto solo più avanti, nel 1941, così descriverà: ‘lo ammiravo per la serenità imperturbabile, per l’ampiezza della sua visione, per quell’umiltà che nel momento stesso in cui trasfondeva nel giornale il meglio delle sue energie spirituali e fisiche, spersonalizzava il suo lavoro, rimanendo nell’ombra e non considerandosi se non il milite di turno di un’opera destinata a
perpetuarsi nel tempo’. Il suo impegno è indirizzato a favorire il radicamento sul territorio e, al contempo, l’ammodernamento del giornale. Diventerà anche, su nomina dell’arcivescovo di Bologna Cardinale Nasalli Rocca, membro e segretario della Pia Unione di San Francesco di Sales degli amici de L’avvenire d’Italia.
Nel 1942 comincia l’attività di Odoardo Focherini a favore degli ebrei. Giunge a Genova un treno di feriti proveniente dalla Polonia e due ebrei vengono indirizzati, tramite il Cardinale di Genova, al direttore de L’Avvenire d’Italia, Raimondo Manzini. Egli, fidandosi di Odoardo, gli affida l’incarico di aiutarli. La sua opera in favore dei perseguitati, però, prende un deciso avvio dopo l’8 settembre 1943: con il consenso ed il sostegno della moglie Maria, Odoardo comincia a prendere contatti con persone di fiducia e a tessere quella tela di aiuti organizzativi che servono per assicurarsi carte d’identità in bianco, compilarle con dati falsi e portare i perseguitati al confine con la Svizzera.
Trovato un fidato amico e compagno in don Dante Sala – parroco di S. Martino Spino (Mo) – Odoardo procura i primi documenti all’amico Giacomo Lampronti, di origine ebraica, e alla sua famiglia. La notizia di questa possibilità di salvezza, attraverso un passaparola sotterraneo quanto continuo, fa sì che più di cento persone si rivolgano a Focherini e a don Sala. Gli uomini e le donne che lo conoscono in quel periodo lo ricordano sempre sereno e sorridente, anche quando se li ritrova in casa ad aspettarlo, o alla sede del giornale, o al lavoro.
Nel marzo del 1944, presso l’ospedale di Carpi, Odoardo viene arrestato mentre cerca di organizzare la fuga di Enrico Donati, l’ultimo ebreo che riesce a salvare. Viene condotto nel carcere di S. Giovanni in Monte a Bologna, dove rimane fino a luglio. Di lì viene trasferito al campo di concentramento di Fossoli. In agosto è trasportato al campo di Gries (Bolzano); da Gries viene deportato in Germania il 7 settembre, nel campo di Flossenburg e poi nel sottocampo di Hersbrück. Una ferita non curata ad una gamba gli procura una grave setticemia che lo porta alla morte. La sua fine è annoverata tra i 467 morti di Hersbruck del mese di dicembre 1944. Solo a guerra ultimata, il 6 giugno del 1945, la triste notizia arriva a Maria. Da quel giorno in poi le attestazioni di stima non si sono mai fermate.
Della deportazione rimane una testimonianza preziosissima: il corpus delle lettere che Odoardo, clandestinamente e non, ha fatto pervenire alla moglie, alla mamma, agli amici e ai collaboratori de L’Avvenire d’Italia. Mille stratagemmi per continuare a comunicare con i suoi cari. Lettere d’amore per una moglie amata intensamente e profondamente, il pensiero fisso sui figli che sa di avere lasciato in un momento difficile ed incerto.
Tra i vari riconoscimenti ricevuti, la Medaglia d’oro delle Comunità Israelitiche italiane (Milano, 1955) e il titolo di Giusto fra le genti (Gerusalemme, 1969), la Medaglia d’oro della Repubblica Italiana al Merito Civile alla memoria (2007).
Il 10 maggio 2012 il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare, tra gli altri, il decreto riguardante ‘il martirio del Servo di Dio Odoardo Focherini, Laico, nato a Carpi (Italia) il 6 giugno 1907 e ucciso, in odio alla Fede a Hersbruck (Germania) il 27 dicembre 1944’. Il processo di beatificazione era iniziato nel 1996.


Informazioni
www.odoardofocherini.itwww.carpi.chiesacattolica.it
Ufficio stampa della Diocesi di Carpi
via D. E. Loschi 8, 41012 Carpi (MO) –
ufficiostampa@carpi.chiesacattolica.it


Referente Tavolo di lavoro per la Beatificazione del Servo di Dio Odoardo Focherini
Bellocchio Benedetta, cell 338 4286662 – 335 5264872