Pellegrinaggio con il Vescovo organizzato dall’Unitalsi e dagli Uffici Pellegrinaggi di Carpi e di Modena
Uniti nella gioia. Si può riassumere in queste parole l’atmosfera che si è respirata lo scorso 8 giugno durante il pellegrinaggio a Magenta, Mesero e all’Abbazia di Mirasole, guidato dal vescovo Erio Castellucci e organizzato dalle Sottosezioni Unitalsi di Carpi e di Modena e dagli Uffici Pellegrinaggi delle due Diocesi. Una comunione vissuta intensamente dagli 80 partecipanti che hanno visitato i luoghi della vicenda umana e spirituale di Santa Gianna Beretta Molla. Dalla basilica di Magenta – vicina alla casa natale – dove la Santa è stata battezzata e si è sposata, al Santuario a lei dedicato a Mesero, dove monsignor Castellucci ha presieduto la Messa per i pellegrini delle due Diocesi, durante la quale è intervenuto don Paolo Masperi, 84 anni, che conobbe personalmente Gianna nell’Azione Cattolica. A Mesero la dottoressa Beretta Molla esercitò la professione di medico e qui, nel locale cimitero, è sepolta. La sua testimonianza di “Santa della porta accanto” è stata di stimolo ai pellegrini per rinnovare l’impegno a vivere la vocazione alla santità di ciascun battezzato, chiamato a seguire il Signore non con gesti eccezionali, al di fuori della propria portata, ma nelle piccole cose del quotidiano. Nel pomeriggio la visita all’Abbazia di Mirasole, nel comune di Opera vicino a Milano, luogo di spiritualità e di accoglienza, in cui sono attivi progetti di inclusione e di riabilitazione, quest’ultimo ambito rivolto in particolare agli ex detenuti del vicino carcere. Qui i pellegrini hanno potuto ammirare l’antico patrimonio storico-artistico, risalente al XIII secolo, ma soprattutto hanno potuto cogliere come gli spazi della storia e della memoria possano diventare generatori di vita nuova quando si aprono all’accoglienza e alla promozione della dignità umana.
V. P.