Carpi, 21.08.1974
Costituito alla presenza di Dio, in piena coscienza, scrivo il mio testamento.
Ringrazio Dio Padre, Figlio e Spirito Santo di avermi creato, redento, fatto sacerdote e Vescovo, di avermi concesso di partecipare al Concilio Ecumenico Vaticano Secondo. Riconosco che questi doni sono un puro e gratuito atto della Sua infinita bontà.
Chiedo alla Madonna Santissima, mia dolce Madre, di volerLo ringraziare per me.
So di aver peccato, di non aver corrisposto come dovevo. Ho chiesto e chiedo ancora perdono. Il Sacro Cuore è la mia speranza e fiducia.
Non so per quanto tempo ancora rimarrò su questa terra. E’ mia esplicita intenzione affidare la mia vita alla misericordia del Sacro Cuore.
Vorrei poter passare tutti gli istanti che mi restano da vivere in modo che ognuno di essi fosse un salire l’altare, nella celebrazione di una Santa Messa, la cui fine coincidesse con il mio incontro con Dio, dopo la morte.
Intendo morire nella fede cattolica romana, come si addice ad un Vescovo, in filiale devozione al Santo Padre che ho sempre tanto amato. Offro la mia vita per Lui perchè i Fedeli, ma specialmente i miei Sacerdoti e Diocesani, Lo venerino e Gli obbediscano come si merita il Vicario di Cristo.
Rivolgo un pensiero di santa dilezione al Seminario, a tutti i carissimi sacerdoti, che pure ho sempre amato: tutti e tanto. Lascio ai Seminaristi e Presbiteri come testamento che crescano nella conoscenza e nell’amore dei SS. Cuori di Gesù e di Maria: che Li facciano conoscere ed amare, che si impegnino a diventare santi davvero.
E’ così che si vive degnamente e lietamente il proprio sacerdozio. In particolare raccomando loro di studiare e di assimilare i documenti conciliari e gli insegnamenti del Romano Pontefice. E’ in essi che troveranno l’alimento per la vita spirituale, e la giusta direzione per orientare l’attività pastorale, in aderenza al vero bene delle anime, oggi.
Un pensiero di affetto per tutte le Anime Consacrate: per quanti servono Dio nelle varie Associazioni cattoliche e civiche benedette dalla Chiesa. Vedano di corrispondere alla loro vocazione: siano fedeli alla Chiesa. Considerino una grazia poter lavorare – senza attendere umani riconoscimenti – per il Regno di Dio. Lo facciano in piena armonia di intenti ed in concorde carità, soprattutto in completa e lieta comunione con la Chiesa: con il Papa, il Vescovo, i Sacerdoti.
Mi passano dinanzi alla mente tante persone: di Pontenure, Piacenza, Bedonia, Casaliggio, Salsomaggiore, Carpi. So di non essermi donato loro con generosa carità, come avrei dovuto. Condoni e supplisca il Signore. Spero di non aver mai contristato nessuno. Se mai fosse in qualche misura successo, ciò era alieno dalle mie intenzioni. Voglio comunque comparire dinanzi a Dio con il loro perdono, che mi renderà più sicuro quello che spero da Lui.
A tutti raccomando di pensare seriamente a salvare l’anima: di non lasciare le preghiere e i Sacramenti, di santificare il giorno di Dio, di venerare il Santo Nome di Dio e della Madonna, di vivere in castità secondo il proprio stato, di conservare in auge la modestia cristiana, l’apostolato della preghiera, il culto eucaristico, la pastorale delle vocazioni sacerdotali e religiose.
Scrivendo questo testamento e pensando al giudizio di Dio, sento di avere tanto bisogno di preghiere. Chiedo ai miei Figli, Fratelli in Cristo, di non lasciarmi mancare la carità delle loro orazioni e dei loro suffragi.
La Madonna SS., Madre della Chiesa, mi assista, mi accompagni al Tribunale di Dio, mi salvi.
A quanti ho incontrato lungo il mio cammino, in particolare ai miei dilettissimi Diocesani, il mio vivo ringraziamento ed una grande Benedizione.
+ Artemio Prati,
Vescovo di Carpi
Le spoglie mortali di S.E.R.ma Mons. Artemio Prati riposano nella Basilica Cattedrale di Carpi, accanto a quelle dei Venerati Predecessori S.E.R.ma Mons Giovanni Pranzini e S.E.R.ma Nons. Federico Vigilio Dalla Zuanna in attesa della risurrezione dei corpi.
Preghiera alla Vergine Santissima MADRE della CHIESA CARPENSE
“O Vergine Maria, noi Ti salutiamo.
Ti salutiamo piena di grazia, Madre benedetta del Nostro Divin Salvatore Gesù.
Ti salutiamo corredentrice del genere umano, rifugio dei peccatori, nostra Consolatrice, Regina eccelsa del cielo e della terra.
Per queste Tue prerogative sappiamo benissimo di quanto Ti siamo debitori fino al presente e quanto dobbiamo attendere da Te per i giorni a venire.
Ricordiamo la solenne consacrazione della nostra Diocesi al Tuo Cuore Immacolato. Intendiamo oggi di rinnovarla con cosciente promessa di filiale pietà.
Avendo presenti gli insegnamenti del Concilio Ecumenico e l’atto solenne con cui il Sommo Pontefice Ti proclamava Madre della Chiesa, osiamo umilmente proclamarTi Madre della Chiesa Carpense.
Degnati, o Vergine santa, di gradire codesto nostro omaggio e concedici di non venir mai meno all’impegno che esso comporta per ognuno di noi.
Rendici aperti, sensibili, ai molteplici e gravi problemi delle nostre Parrocchie, della Diocesi e della Chiesa universale.
E aiutaci a viverla questa sollecitudine, in modo che, sentendo con la Chiesa, ne condividiamo le preoccupazioni e le gioie, i timori e le speranze, e consideriamo grazia del Signore essere pronti ad ogni forma di collaborazione che ci venga richiesta, perchè ogni nostra Parrocchia diventi una comunità cementata nella Fede e nella Carità e la nostra Diocesi sia unita, apostolicamente fervorosa, famiglia di Dio.
Degnati, Vergine santa, madre dolcissima della nostra Diocesi, di avvalorare i nostri propositi con una tua grande benedizione”.
(Preghiera composta dal Vescovo Artemio, a seguito della proclamazione di Maria Madre della Chiesa da parte del Papa Paolo VI)
In memoria
21 febbraio 1907 – 4 marzo 2004