Intervista a don Alberto Debbi, medico in prima linea nella pandemia, che celebrerà la Messa alla Sagra per la Giornata del malato
Sarà don Alberto Debbi, sacerdote della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e medico in servizio, nel reparto di Pneumologia dell’Ospedale di Sassuolo a celebrare la Messa alla Sagra domenica 14 febbraio, alle 11, in occasione della XXIX Giornata mondiale del malato (diretta su TVQUI). Al giovane sacerdote, ordinato nel 2018, vicario parrocchiale presso l’Unità Pastorale Beata Vergine delle Grazie di Correggio, abbiamo chiesto di raccontare la sua esperienza in corsia, che lo vede tuttora impegnato per alcuni giorni la settimana, cercando di conciliarla con le esigenze della parrocchia.
Don Alberto, lei si è laureato in medicina e specializzato in malattie dell’apparato respiratorio. Si può dire che, scegliendo la professione medica, lei avesse già intrapreso la strada di dedicarsi al servizio dei fratelli e delle sorelle nella sofferenza. Com’è nato il passo successivo, cioè quello di donare la sua vita non solo come medico ma anche come sacerdote?
La chiamata al sacerdozio era presente da parecchi anni, ma è maturata e si è concretizzata in diversi momenti dopo aver sperimentato, dal punto di vista umano…