Quanta strada fatta insieme
I ricordi di una delle fondatrici, Italina Righi, tra servizio e preghiera
La Sottosezione Unitalsi di Carpi si riunisce in festa giovedì 11 maggio per ricordare i 60 anni trascorsi dai primi pellegrinaggi partiti dalla città dei Pio, nel lontano 1963. Ne abbiamo parlato con una protagonista e testimone di allora, Italina Righi, classe 1937, per tutti “La Lina”, in servizio nell’Unitalsi fino al 2014.
“I volontari unitalsiani erano già presenti a Carpi da molti anni – racconta Lina – ma non avevano una loro sede e non svolgevano attività autonome. Facevano volontariato ed andavano in pellegrinaggio insieme alla Sottosezione di Modena. Ricordo diverse volontarie nostre concittadine che ci aiutarono ad iniziare, Alba Rossi, Assunta Fanti, Virginia Molinari, e i volti di tante altre.
Nell’autunno del 1962 prosegue – lavoravo presso la ditta Frarica di Carpi ed ero delegata diocesana per la pastorale del lavoro. Su sollecitazione del vescovo Artemio Prati venni coinvolta dagli allora cappellani diocesani, don Sergio Galli e don Francesco Cavazzuti, per iniziare a Carpi un’attività di volontariato. Durante i fine settimana iniziai ad affiancare le suore di Sant’Anna nelle corsie dell’ospedale Ramazzini. Lì imparai molte nozioni di infermieristica, perché l’Unitalsi si distingue da sempre non soltanto per l’accompagnamento e la preghiera, ma anche per la capacità di assistere e curare gli ammalati durante pellegrinaggi”.
Nel 1963, come ricorda Lina, venne assegnata ai volontari una sede in via San Bernardino da Siena, presso la chiesa dell’Adorazione detta anche del Cristo, e proprio nello stesso anno partirono da Carpi i primi pellegrinaggi per Loreto e Lourdes, accompagnati da don Sergio Galli, allora assistente ecclesiastico degli unitalsiani. Partirono con le nuove divise che una sarta aveva confezionato in economia. Il vescovo Prati benedisse volontari e pellegrini alla partenza. Era il 31 maggio 1963.
“Ho vissuto i primi anni di attività in Unitalsi con molta gioia – afferma Lina -. Ringrazio il Signore per le bellissime esperienze condivise: la vicinanza agli ammalati e agli amici che ho incontrato. In pellegrinaggio, in special
modo a Lourdes, ho vissuto intensi momenti di fede e di grande pace interiore. E questo in tutti i numerosi viaggi. Ogni volta come la prima; ed ogni volta, rientrata a casa, rifioriva il desiderio di ripartire”.
Lina ricorda molto bene i suoi 50 anni di volontariato. La collaborazione a fianco di tutti i presidenti che si sono succeduti: Giulio Coccapani, Loris Bastia, Carla Parmeggiani, Paolo Carnevali; e gli assistenti don Sergio Galli, don Lino Galavotti, don Silvano Rettighieri, don Nino Levratti, don Gianpio Caleffi; le tantissime persone con cui ha vissuto momenti bellissimi di servizio e soprattutto di sincera amicizia.
Grande impegno e dedizione sono stati le basi del servizio di Lina, senza mai voler ricoprire incarichi ufficiali, rimanendo piuttosto insieme agli amici volontari per gli ammalati. Ed è a loro che riconosce il merito di tante esperienze positive, nell’umiltà di lasciare sempre agli altri il primo piano. Tuttavia, l’eco del suo prezioso servizio è giunta a Papa Giovanni Paolo II che nel 2004 l’ha insignita della prestigiosa onorificenza pontificia del Cavalierato.
Dai documenti originali gelosamente conservati presso la sede Unitalsi si scopre che al primo pellegrinaggio del 1963 parteciparono sei volontarie, cinque pellegrini e tre ammalati. Lina li ricorda tutti, uno ad uno. Da allora, grazie alle salde radici piantate da questi “pionieri”, la Sottosezione di Carpi non ha più interrotto la sua attività e migliaia di fedeli hanno raggiunto Lourdes, Loreto, Fatima e tanti altri santuari mariani