Verso i due ambiti dell’Annuncio e della Prossimità

Previste tre aree comuni amministrativa, cancelleria e servizi generali

di Luigi Lamma

Lo scorso 31 marzo in arcivescovado a Modena si è svolto l’incontro con i responsabili degli uffici pastorali diocesani e dei servizi delle curie di Modena e di Carpi per un ulteriore aggiornamento della proposta di riorganizzazione degli uffici/servizi nella nuova diocesi. Ad illustrare il progetto, che ha già avuto alcuni passaggi informativi negli altri consigli di partecipazione, presbiterale e pastorale diocesano, è stato don Maurizio Trevisan, coordinatore insieme a don Carlo Bellini dell’ambito pastorale del processo di unificazione delle diocesi. A parte il cambio di denominazione degli organismi diocesani con il passaggio da “uffici” a “servizi” pastorali che già da tempo era stato annunciato, ha preso corpo in modo più dettagliato la suddivisione in due soli ambiti, superando quindi una prima ipotesi che faceva riferimento ai settori del convegno di Verona più specifici rispetto agli ambiti di vita delle persone. Sono previsti l’ambito dell’Annuncio e quello della Prossimità, ipotizzando di conseguenza una collocazione dei vari servizi, mentre da un punto di vista funzionale e operativo vanno intensificate le connessioni e le collaborazioni sui progetti. Qui è la novità sostanziale, più volte auspicata dal vescovo Erio in questi cinque anni di collaborazione tra diocesi, ma ora più stringente nella dinamica dell’unione: operare per progetti condivisi tra più servizi pastorali individuando i destinatari. A questo si aggiunge il nuovo assetto territoriale con l’ipotesi dei vicariati che dovranno poter attingere ai servizi diocesani per avere supporto e proposte evitando così il rischio di implementare analoghe strutture a livello vicariale. Accanto ai servizi pastorali suddivisi nei due ambiti, il nuovo modello organizzativo coinvolge anche le curie con la creazione di tre aree: amministrativa, cancelleria e servizi generali (al momento potrebbe comprendere realtà di interesse comune come l’ufficio stampa con gli strumenti di comunicazione e l’informatizzazione ma anche servizi che hanno una connotazione “pubblica” come il consultorio, la tutela minori, l’IRC). Molto vivace il confronto tra i numerosi partecipanti

all’incontro che si sono interrogati sui tempi di implementazione del progetto e sulle modalità operative e logistiche con cui avverrà l’unificazione degli attuali uffici che ancora operano in autonomia nelle due diocesi. Su questo punto don Trevisan ha chiarito che il piano della riorganizzazione potrà partire solo dopo l’avvenuta unificazione con la nascita della nuova diocesi, che consentirà al Vescovo di procedere con tutte le nomine comprese quelle dei responsabili dei servizi. Il tempo che resta a disposizione andrà utilizzato per avviare o consolidare i processi di collaborazione tra uffici soprattutto maturando queste nuove modalità operative frutto di un effettivo rinnovamento della pastorale diocesana.