Viaggio di scoperta e servizio

I giovani volontari tornati dal Malawi raccontano la loro esperienza al fianco di Anna Tommasi

La Cena Missionaria del 28 settembre scorso, svoltasi presso la parrocchia di San Bernardino Realino a Carpi, ha inaugurato il Mese Missionario con le testimonianze di alcuni dei volontari rientrati dalle esperienze estive. Di seguito riportiamo quelle di Alice Giannattasio, Davide Soncini e Benedetta Ortolan che hanno conosciuto la missione di Anna Tommasi in Malawi. I testi integrali sul sito solmiss. wordpress.com

di Alice Giannattasio e Davide Soncini

Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad un’esperienza di tre settimane in Malawi che ha profondamente influenzato le nostre vite. Durante questo periodo abbiamo organizzato insieme agli educatori locali un centro estivo con l’obiettivo primario di insegnare l’inglese ai bambini. Grazie alla nostra esperienza in diversi centri estivi, abbiamo cercato di offrire un supporto significativo al team locale e al gruppo di ragazzi con cui eravamo partiti. È stato bellissimo collaborare con loro, perché c’è stata l’occasione di condividere idee per migliorare l’organizzazione e l’impatto delle attività e questo ha permesso di creare un ambiente stimolante e divertente per i bambini. Un aspetto che ha reso questa esperienza unica è stato il nostro alloggio presso la casa di sister Anna. Insieme a lei, altre suore hanno contribuito a rendere l’esperienza ancora più speciale.

La loro dedizione, il calore e la capacità di accogliere tutti con amore hanno creato un ambiente familiare e accogliente. Ci siamo sempre sentiti come a casa, abbiamo condiviso momenti preziosi, sister Anna con le sue storie di vita ci ha trasmetto la sua ricca esperienza e devozione. Le diversità all’interno del gruppo hanno permesso a tutti di cogliere appieno il significato di questa esperienza, combinando i vari punti di vista per comprendere meglio l’impatto delle nostre azioni e le lezioni apprese. Abbiamo scoperto quanto sia importante essere presenti e impegnarsi nel momento attuale, senza aspettare di “avere di più” per poter contribuire. Possiamo fare la differenza anche con piccoli gesti. Dal punto di vista personale, l’esperienza ha permesso di rafforzare la nostra vita come coppia. Abbiamo imparato a lavorare insieme in situazioni nuove e spesso sfidanti, migliorando la nostra comunicazione e la capacità di supportarci a vicenda. Siamo rientrati a casa con una nuova consapevolezza, ci piacerebbe dare il nostro contributo come coppia a un’adozione a distanza. In futuro, continueremo a cercare modi per “metterci a servizio” dei fratelli che incontriamo, ispirati dalle lezioni apprese durante il nostro tempo in Malawi. Un viaggio che ci ha insegnato l’importanza del servizio, dell’amore per il prossimo e del fare la differenza, ogni giorno, un passo alla volta.

Benedetta Ortolan
Mi chiamo Benedetta e vengo da Rio saliceto. L’anno scorso ero stata in Madagascar 24 giorni tramite il Centro Missionario di Reggio. Una volta terminata l’esperienza in Madagascar, sono tornata con il desiderio di ripartire… inizio così ad informarmi più nello specifico e decido per la missione di sister Anna. Così parto insieme a don Antonio Dotti per questa esperienza in Malawi per 10 giorni. Sapevo circa a che cosa sarei andata incontro, avendo già fatto un’esperienza del genere. Sicuramente però, quando ti trovi davanti a certe realtà, anche avendole già vissute, ti fermi a riflettere. Sono realtà dure, ma allo stesso tempo ti rendi conto di quanto quelle persone, quei bambini, riescono a trasmetterti; pur avendo poco o niente, che sia con un piccolo gesto o anche solo con un sorriso o con uno sguardo. Riescono a compensare tutto.

La realtà del carcere credo sia stata la più difficile per me. Sono carceri con un numero elevatissimo di detenuti. Noi in particolare siamo andati in visita ai malati di tubercolosi, che erano circa 25, ai quali abbiamo portato pollo e patate (per loro un pranzo di lusso!) e la visita si è conclusa con una benedizione. Loro pur non stando bene, sembravano comunque felici nel vederci e soprattutto nel vedere sister Anna, che va a trovarli ogni settimana.

Per questa missione sceglierei due parole. La prima è gioia, quella che ti trasmettono i bambini. Sia nei momenti che passi con loro, ma anche solo quando ti vedono passare per le vie del villaggio; così grati per le attenzioni e l’amore che dedichiamo a loro e così felici di imparare sempre qualcosa di nuovo.

Poi, coraggio: questa parola la dedicherei soprattutto a sister Anna, pensando a tutto il coraggio che ha e che ha avuto a creare e a mantenere tutto ciò che ha realizzato intorno a lei. Anche in situazioni così critiche.

Una persona con una forza immensa.

Questa esperienza mi ha toccato il cuore (per la seconda volta) molto profondamente… è un mondo molto lontano dal nostro, si viene travolti da emozioni forti. Si svuota la testa e si riempie il cuore.

Bisognerebbe quindi nella vita di tutti i giorni provare ad apprezzare ciò che la vita ci offre e, non pensando solo a quello che ci manca, dando tutto per scontato.

La voglia e il desiderio di continuare ad aiutare e a fare esperienze di missione sicuramente continuerà!