Il Laboratorio Teologico Realino nasce nel 2020, nell’ambito di un cammino in chiave sinodale, secondo le indicazioni del Vescovo Erio Castellucci e dalla riflessione emersa con il Consiglio Pastorale della Diocesi di Carpi.
Fra gli intenti di questa proposta, rivolta in modo particolare ai laici, c’è la formazione di una rinnovata cultura teologica popolare, ovvero per tutti e non solo per specialisti, che aiuti il credente a leggere il tempo presente e a lasciarsi da esso provocare. L’attuale periodo storico, segnato dalla multiculturalità, dalla compresenza di diverse espressioni religiose fianco a fianco, dalla rarefazione di talune forme di legame sociale, ma anche da un rinnovato interesse per la cura dell’ambiente e, con la pandemia, da un profondo bisogno di riflettere sulla condizione di fragilità dell’esistenza umana, offre uno stimolo per ripensare i grandi temi che stanno al cuore della fede cristiana e della sua visione del mondo.
Come spiega il professor Brunetto Salvarani, fra coordinatori e docenti del Laboratorio, “il secondo anno di attività è dedicato all’essere Chiesa oggi. Quale parte di un contesto culturale segnato negli ultimi anni da incertezze molteplici e rapide trasformazioni che investono tutte le forme di appartenenza e di identità sociale, l’intera Chiesa Cattolica, compresa quella di Carpi, è infatti chiamata a un ripensamento complessivo che, con coraggio, e senza negare la sua tradizione secolare, sappia misurarsi con sfide inedite, accettando di rideclinarsi in forme di appartenenza e dinamiche istituzionali mai sperimentate. Tanto più – sottolinea Salvarani – in un tempo di pandemia globale che, come continua a ricordarci Papa Francesco, ci dovrebbe aver reso consapevoli di essere sulla stessa barca. E che è impossibile vivere sani in un mondo malato”.
25 settembre 2021 – Ascolta gli interventi al convegno di inizio del nuovo anno –>
Ri-pensare la fede di fronte alle sfide del tempo presente – Seminario di presentazione – 12 settembre 2020
“Vi pongo una domanda: il vostro cuore ha conservato l’inquietudine della ricerca? (…) Senza inquietudine siamo sterili. Se volete abitare ponti e frontiere dovete avere una mente e un cuore inquieti. A volte si confonde la sicurezza della dottrina con il sospetto per la ricerca. Per voi non sia così. I valori e le tradizioni cristiane non sono pezzi rari da chiudere nelle casse di un museo. La certezza della fede sia invece il motore della vostra ricerca” (Papa Francesco alla redazione de La Civiltà Cattolica, 9 febbraio 2017). In queste parole del Papa, richiamate dal professor Brunetto Salvarani all’inizio del suo intervento, si può riassumere, in modo evocativo, non solo la “cornice di riferimento” in cui si è svolto il seminario del 12 settembre nella chiesa di Sant’Ignazio, ma anche la direzione in cui si muoverà il “Laboratorio Teologico San Bernardino Realino per l’evangelizzazione, l’inculturazione della fede ed il dialogo interreligioso”. Dunque, rilanciare la riflessione sul pensiero teologico nella Diocesi di Carpi – in sintonia con il rinnovamento culturale e teologico in atto nelle Chiese dell’Emilia-Romagna – di fronte alle sfide poste dal tempo presente, definito dallo stesso Francesco “non semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento di epoca”.
Nel corso del seminario sono intervenuti monsignor Ermenegildo Manicardi, Vicario generale della Diocesi, Brunetto Salvarani e don Federico Badiali, rispettivamente docente di Teologia della missione e del dialogo e docente di Teologia sistematica alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna (Fter), con l’introduzione di don Luca Baraldi, direttore locale del Laboratorio Realino. I relatori hanno portato il saluto dell’Amministratore Apostolico, monsignor Erio Castellucci, e di don Maurizio Marcheselli, direttore del Laboratorio Realino e del Dipartimento di Teologia dell’Evangelizzazione presso la Fter. Presenti laici impegnati in varie realtà pastorali e aggregative, ministri ordinati e sacerdoti.