Ciclo di incontri promosso dal Cib

domenica 16 Febbraio
Tutte le conferenze si svolgeranno alle 16.00, presso la Sala Duomo a Carpi.

Dal 9 febbraio quattro incontri di approfondimento con altrettanti biblisti

Le conferenze del Centro Informazione Biblica (Cib), che si terranno fra febbraio e marzo di quest’anno avranno come filo conduttore “Il silenzio di Dio”.

Gli avvenimenti impressionanti di questi tempi, dai cambiamenti climatici alle aggressioni violente, dalle emigrazioni e dai disagi di intere popolazioni agli incendi a perdita d’occhio, dalla corruzione al malcostume politico ecc. sono cose che ci riempiono di angustia e di smarrimento. Cresce un senso di impotenza e l’impressione di esserci ficcati in un vicolo cieco.

E intanto cresce il desiderio di aria fresca, di pulizia, di onestà, di integrità, di bellezza e nel cuore di molti fa capolino una domanda: “Se Dio c’è, perché se ne sta in disparte, in silenzio? Perché non interviene con un fragoroso e potente ‘Basta!’”. Poi, quasi a colmare la misura, giorno dopo giorno l’uomo inventa nuove macchine e marchingegni che accrescono il rumore e distraggono l’umanità dall’essenza della vita, dalla contemplazione e dalla riflessione. Musica ad alto volume, urlare, strillare, rimbombare, parlare ad alta voce, girare con le cuffie audio, ecc. Il cristiano non può non ricordare che la sua fede si fonda su un’assenza e su un silenzio, ben simboleggiati dalla tomba vuota (cf. Mc 16,1-18 e parall.). Il cristianesimo si fonda su un’assenza originaria, una kenosi che non è di morte, ma di vita. Abbiamo bisogno comunque di trovare Dio, ed Egli non può essere trovato nel rumore e nella irrequietezza. Dio è amico del silenzio. “Guarda come la natura – gli alberi, i fi ori, l’erba – crescono in silenzio; guarda le stelle, la luna e il sole, come si muovono in silenzio… Abbiamo bisogno di silenzio per essere in grado di toccare le anime” (Madre Teresa di Calcutta). Le conferenze del Cib tentano di parlarne.

La prima conferenza di domenica 9 febbraio è stata affidata a Laura Invernezzi, biblista milanese, e ci parlerà de Il Dio inutile – La solitudine di Elia (1Re 19,1-18). In un contesto pagano e di fronte a un popolo che non sa mettere al centro della vita la fede nel Dio vivente, Elia appare come il difensore accanito dell’integrità Jahvista. Dopo la sfida e la carneficina dei profeti di Baal sul monte Carmelo – narrata in 1Re 18 – Elia è costretto alla fuga dalle reazioni del re Achab e della regina Gezabele. Braccato dal potere regale si lancia nel deserto dove Dio lo nutre dell’antico cibo dell’esodo: pane e acqua miracolosi. Giunto all’Oreb (Sinai) dopo un cammino in solitudine della durata suggestiva di quaranta giorni e quaranta notti egli ha, all’entrata di una grotta, l’esperienza del passaggio di Jahvè. È l’antica esperienza di Mosè ma con un aspetto di novità: Dio si rende presente non nella forza dell’uragano, del terremoto o del fuoco, ma nel brusio di una brezza leggera. Però questa teofania intimista lo rimanda indietro, a ripercorrere la strada da cui è venuto e tornare ai luoghi da cui è fuggito per testimoniare la grande autorità di Jahvè.

La seconda conferenza di domenica 16 febbraio sarà svolta dal fiorentino don Luca Mazzinghi che commenterà, parlando de Il Dio nascosto, il salmo 88. È forse il salmo più pessimista del salterio. Più pessimista del grido di Giobbe che comunque riceve una risposta. In questo salmo si intrecciano il lamento personale, la sofferenza fi sica, l’ostilità di Dio, la solitudine senza risposte e l’attesa della morte. Le tenebre degli inferi sembrano avere la meglio su un orante schiacciato sotto il peso di sventure insopportabili. La tomba è a un passo. Dio, il Signore della morte e della vita, può fermare l’incedere del suo fedele che sta per piombare nel baratro della morte. Come si sa nella visione tradizionale dell’Antico Testamento i morti sono esclusi dalla salvezza divina; Dio non si interessa a loro e non hanno voce che possa essere ascoltata (cf. Is 38,18-19). Eppure pur nella percezione del mistero dell’agire divino c’è uno spiraglio: l’attesa di quel Dio a cui è indirizzato un ultimo drammatico S.O.S. Gli altri appuntamenti sono in programma per il 1° marzo (“Il Dio assente. ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’” Sal 22,1), con don Carlo Broccardo, e per l’8 marzo (“L’eclissi di Dio, dal secolo breve ad oggi”), con monsignor Giovanni Tangorra. Tutte le conferenze si svolgeranno alle 16.00, presso la Sala Duomo a Carpi.

Don Alberto Bigarelli Presidente del Cib

16/02/2020 16:00
16/02/2020 00:00
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