1 settembre 2019
Biodiversità, prezioso patrimonio da proteggere
“Imparare a guardare alla biodiversità, per prendercene cura”: è uno dei richiami della Laudato si’ rilanciati nel messaggio per la Giornata nazionale per la custodia del creato, che si celebrerà il primo settembre prossimo. Oltre all’enciclica di Papa Francesco, il riferimento del messaggio – firmato da due Commissioni della Cei – è il Sinodo che ad ottobre sarà dedicato all’Amazzonia. La Giornata è, quindi, quest’anno “un’occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità, di cui anche la nostra terra è così ricca”. Il territorio italiano, infatti, “è caratterizzato da una varietà di organismi, a disegnare ecosistemi che si estendono dagli splendidi boschi delle Alpi fino al calore del Mediterraneo”. Al centro della biodiversità, si legge nel messaggio, “c’è uno sguardo contemplativo rivolto ad alcune aree chiave del pianeta dal bacino del Congo, alle barriere coralline, fi no alla foresta dell’Amazzonia – sedi di una vita lussureggiante e differenziata, componente fondamentale dell’ecosistema terrestre”. “Lasciarci coinvolgere in tale sguardo, per contemplare anche noi – grati, ammirati e benedicenti, come Francesco d’Assisi le creature della terra ed in particolare il mondo della vita, così vario e rigoglioso”, l’invito della Cei. “In una creazione in cui tutto è connesso – si legge ancora – ogni creatura, ogni essere ed ogni specie vivente dispiega il suo grande valore anche nei legami alle altre”. “Intaccare tale rete significa mettere a rischio alcune delle fondamentali strutture della vita con un comportamento irresponsabile”, il grido d’allarme dei Vescovi, che lanciano un appello affinché “si eviti di distruggere realtà di grande valore anche dal punto di vista economico, con impatti che gravano soprattutto sui più fragili”. “L’attenzione ai più poveri è condizione di possibilità per una vera salvaguardia della biodiversità”, la tesi del messaggio, in cui si fa presente che “la perdita di biodiversità è una delle espressioni più gravi della crisi socio-ambientale. Ed anche il nostro Paese è esposto ad essa: con dinamiche che interessano sia il mondo vegetale che quello animale, depotenziando la bellezza e la sostenibilità delle nostre terre e rendendole meno vivibili”.