“Preludio alla Pasqua” è il secondo appuntamento della rassegna “Parole & Musica al Museo”, con il soprano Serena Daolio e il pianista Raffaele Cortes
E’ uno dei nostri orgogli carpigiani nel mondo.
Serena Daolio è un soprano, di grande temperamento scenico e drammatico, dotata di una voce avvolgente e dal timbro luminoso, ricca di sfumature e dai preziosi filati. Dopo essersi diplomata con il massimo dei voti al Conservatorio Arrigo Boito di Parma sotto la guida di Donatella Saccardi, ha debuttato nel 2001 al Teatro Bonci di Cesena nel ruolo di Violetta Valery de “La Traviata”, e nel 2002 al Teatro alla Scala di Milano. La rivelazione al grande pubblico è avvenuta dopo pochi anni, nel 2005, quando è risultata vincitrice di uno dei più prestigiosi concorsi internazionali, il “Francesc Vinas” di Barcellona.
Nella sua carriera si è contraddistinta personaggi pucciniani più conosciuti al pubblico ed in quelli verdiani più famosi, esibendosi nei palcoscenici di tutto il mondo, sotto la direzione di grandi direttori d’orchestra fra i quali Zubin Mehta, Riccardo Muti, Nello Santi, Jesus Lopez Cobos. Serena e il pianista M° Raffaele Cortesi, saranno i protagonisti del prossimo appuntamento della rassegna “Parole & Musica al Museo”, previsto per domenica 10 aprile alle 18 nella chiesa di Sant’Ignazio-Museo Diocesano (corso Fanti 44, Carpi).
“Preludio alla Pasqua” è il titolo del concerto.
Come nasce questa esibizione?
Il concerto ha preso vita insieme al pianista Raffaele Cortesi col quale oramai da vari anni c’è una consolidata collaborazione. Abbiamo già eseguito questa interpretazione due anni fa, sempre prima di Pasqua, nel circolo di lettura di Parma nell’ambito di una rassegna concertistica, riscuotendo molto successo.
Quali caratteristiche ha il concerto?
E’ un’esibizione particolare, perché abbiamo cercato di fare un excursus, il più ampio possibile a livello musicale, per proporre della musica che avesse un’attinenza religiosa dal Settecento fino ai giorni nostri. Si parte quindi con Pergolesi, per arrivare fi no a Olivier Messiaen piuttosto che Gian Carlo Menotti.
Qualche peculiarità?
Tra i brani abbiamo inserito una bellissima preghiera la Madonna. E’ un’invocazione, tra l’altro anche abbastanza rara da ascoltare, di Franco Alfano. L’intento è proprio quello di pregare con la musica, e facendo attenzione anche a repertori meno visitati.
Attenzione ai repertori meno noti?
Sì, questa è un po’ una caratteristica della collaborazione con il maestro Cortesi. Anche lui è un musicista attento ad un repertorio più vicino ai giorni nostri, quindi relativo al Novecento, e anche a composizioni meno ascoltate e conosciute. Credo che questo sia un valore aggiunto che la musica può offrire: ovviamente nel concerto ci sono dei brani più conosciuti, come arie tratte da Tosca piuttosto che dalla Cavalleria rusticana; però è anche giusto far ascoltare al pubblico qualche cosa di “nuovo” e innovativo dal punto di vista compositivo e musicale. Non è la prima volta che si esibisce al Museo Diocesano di Carpi… Mi sento particolarmente onorata di fare parte di questa rassegna “Parole & Musica al Museo”. Ho scoperto il Museo Diocesano lo scorso dicembre, in occasione del concerto che ho tenuto con i cori Ushac (Unione Sportiva Portatori Handicap Carpi) Arcobaleno e le Nuvole del Gruppo Parkinson Carpi, diretti da Francesca Canova. Sono molto felice di essere venuta a conoscenza di questo spazio a Carpi: dopo tanti anni lontana dalla mia città, sto ritornando a vivere a Carpi e mi sto anche piacevolmente accorgendo di tante realtà e luoghi straordinari. Carpi ha molti luoghi adatti proprio all’arte e il Museo Diocesano è uno di questi, visto che può ospitare sia incontri che concerti, garantendo, oltre alla bellezza artistica, una eccezionalità dal punto di vista acustico.