Commento al primo capitolo dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium

28-02-2015

Carpi, Seminario Vescovile, 26 febbraio 2015

S.E. Monsignor Francesco Cavina, Vescovo di Carpi

L’Evangelium Gaudium è un documento che non necessita di grandi commenti o spiegazioni perché utilizza un linguaggio semplice, immediato, diretto, privo di retorica, che arriva direttamente al cuore.
Da dove scaturisce questa novità?
Dal fatto che l’EG non nasce da un laboratorio teologico o a tavolino, ma dall’esperienza pastorale diretta del pontefice. In esso vi è come travasata la visione maturata dal Papa sulla missione della Chiesa e le priorità che egli desidera che siano affrontate.
C’è una sottolineatura che emerge già dal titolo e che costituisce come il filo conduttore dell’Esortazione Apostolica: la gioia. Papa Francesco esorta i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli a liberarsi da quella che lui chiama “la psicologia della tomba” che riduce i cristiani a mummie da museo.  Il Papa, proponendo la gioia come caratteristica del cristiano, si pone sulle tracce del Beato Paolo VI, l’unico Papa nella storia della Chiesa che ha pubblicato un documento sulla gioia: Gaudete in Domino.
Esiste anche un’altra ragione che aiuta a comprendere l’importanza che la gioia cristiana riveste per papa Francesco e che va ricercata nella sua appartenenza al popolo latinoamericano, che pur in mezzo alle difficoltà sociali ed economiche è capace di godere “la gioia che si vive tra le piccole cose della vita quotidiana, come risposta all’invito affettuoso di Dio nostro Padre: Figlio, per quanto ti è possibile, trattati bene…Non privarti di un giorno felice” (Sir 14.11.14; 4). continua …