Commento al Vangelo di Domenica 9 giugno

09-06-2019
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra
Letture: At 2,1-11; Sal 103; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23-26
Anno C – II Sett. Salterio
 
Dal Vangelo secondo Giovanni  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».  
 
         Lo Spirito Santo si manifesta con il fuoco ed il vento. Il fuoco si presenta nella Sacra Scrittura come l’amore che penetra tutto, e come elemento purificatore.
        Il fuoco dà anche luce, e rappresenta la chiarezza nuova con la quale lo Spirito Santo fa comprendere la dottrina di Gesù Cristo: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera… Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv. 16.13-14).
        E’ Lui che porta alla comprensione piena della verità insegnata da Cristo. Nell’Antico Testamento l’opera dello Spirito Santo è più volte richiamata mediante l’immagine del soffio, per esprimere allo stesso tempo la delicatezza e la forza dell’amore divino. Non c’è nulla di più sottile del vento, che può penetrare ovunque, che sembra perfino entrare nei corpi inanimati e dar loro vita. Il “vento gagliardo” del giorno di Pentecoste esprime la forza nuova con la quale l’amore divino irrompe nella Chiesa e nelle anime.
        San Cirillo d’Alessandria scrive che l’azione dello Spirito Santo nell’anima è “soave… viene a salvare, a curare… a illuminare”. Ma perché noi possiamo godere dell’efficacia dell’azione dello Spirito Santo è necessario togliere il peccato che è in noi: chiediamogli spesso: “Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che sviato”.
        Uno dei doni che lo Spirito Santo porta con sé è la fortezza. Se permettiamo che lo Spirito Santo prenda possesso della nostra vita la nostra sicurezza non avrà limiti. Dice San Paolo: “Tutto posso in colui che mi dà forza”. Con l’aiuto dello Spirito Santo il cristiano si sente capace delle azioni più difficili e di affrontare le prove più dure per amore di Dio. L’anima che vive sotto l’influsso di questo dono, non confida nei suoi sforzi, ma particolarmente nei momenti più difficili, sente che il Signore le dice: “Io sono con te”.
        E’ un grido di fortezza e di ottimismo che si appoggia in Dio. +
+ Francesco Cavina