Convegno beni culturali dell’Emilia-Romagna

20-11-2012

Carpi, 20 novembre 2012

Ringrazio l Architetto Carla Di Francesco per la sensibilità che ha sempre dimostrato nei confronti dei beni culturali dell Emilia-Romagna e che l ha portata ad organizzare questo Convegno per fare il punto sulla situazione a sei mesi dal terribile sisma che ha colpito l Emilia. Saluto tutti i presenti, le Autorità, in particolare il Ministro Lorenzo Ornaghi ed il Presidente della Regione Vasco Errani. La loro presenza nobilita questo incontro ed evidenzia l importanza che le Istituzioni politiche attribuiscono alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici della nostra Regione.
Chi si avvicina alla città di Carpi dalla verde campagna circostante rimane stupito alla vista della cattedrale con la cupola che si eleva verso il cielo, sopra il profilo urbano.
Il devastante terremoto del 20 e 29 maggio ha portato alla perdita di un significativo monumento storico artistico e ha messo in evidenza la precarietà delle strutture portanti della cupola, e non solo.
Non si può non dedicare una speciale attenzione a questo monumento che si erge sulla città e di essa è il cuore pulsante del centro della vita quotidiana. La città e il suo duomo sono cresciuti insieme per oltre cinque secoli di storia politica, sociale e religiosa. I beni culturali, infatti, sono inscindibilmente espressione di fede e testimonianza di cultura . Pertanto essa non è soltanto un monumento alla signoria di Cristo, eretto dalla fede dei padri, ma luogo della memoria delle origini, vincolo spirituale ed affettivo,
In questi mesi post-terremoto non mi sono stancato di ripetere che Carpi respira con due polmoni. In altre parole si riconosce in due istituzioni: la cattedrale e l ospedale civile. Se ne viene meno uno, la città e la diocesi perdono la loro identità. Sono come una persona privata di un occhio odi una gamba.  Entrambe le strutture sono rimaste gravemente ferite suscitando nelle persone grande preoccupazione, per non dire un senso di smarrimento. E quando sono incominciati i lavori di recupero e di potenziamento della struttura sanitaria la domanda di tantissimi è stata: Quando inizieranno i lavori per la cattedrale? . I cittadini sentono che non possono essere privati troppo a lungo dei luoghi simbolo della vita. Infatti, l arte non solo parla a tutti, ma appartiene al popolo e alla Nazione, perché il patrimonio storico artistico è parte essenziale della sua identità nazionale.
I commercianti che svolgono la loro attività sotto il portico della Piazza mi hanno ripetuto in più occasioni che la presenza di persone nel centro storico è notevolmente diminuita a causa della chiusura della cattedrale. La mancata celebrazione della liturgia e di visitatori ha portato con sé anche una diminuzione degli affari, in una situazione economica già di per sé drammatica.
Esiste, dunque, un accezione di laicità del patrimonio storico artistico che non può non essere accettata e che ha due direzioni:
– Da un lato comporta una fruizione da parte dei cittadini, indipendentemente dalla loro fede religiosa;
– Dall altro comporta che l intera comunità si faccia carico della loro conservazione anche se hanno un appartenenza o una destinazione religiosa.
Ma c è una questione ancora più profonda che mi preme sottolineare.
Il CCC  afferma: L arte è una forma di espressione propriamente umana. Al di là dell inclinazione a soddisfare le necessità vitali, comune a tutte le creature viventi, essa è una sovrabbondanza gratuita della ricchezza interiore dell essere umano (2501).
L arte, insegna il catechismo, è nata come tentativo di dare forma alla sovrabbondanza gratuita propria della natura umana. Cioè, l arte nelle sue diverse espressioni si presenta come una protesta, quasi un rifiuto della realtà da parte dell uomo, quando questa viene percepita come oppressiva e non rispondente al proprio bisogno di verità e di bellezza, alla propria ricchezza interiore . In sostanza questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione (Messaggio agli Artisti, EV 497).
Il desiderio della bellezza ed il bisogno di andare oltre la realtà quotidiana ha dato origine alla meravigliosa piazza di cui parte integrante, per non dire essenziale, è la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Ora cosa ne sarebbe dell armonia, dell impianto architettonico, della storia della piazza se la Cattedrale non venisse restituita alla città? Questa sentirebbe più pesante la realtà, sarebbe meno nobilitata. Infatti le diverse strutture che compongono la piazza, quasi diversi colori, concorrono al formarsi dell unico fascio di luce, cioè dell unico bisogno di verità e di bellezza.
Sull arte come modalità di non adeguamento alla realtà ma bensì di inizio di una trasfigurazione, il filosofo russo Nikolai Berdjaev (+ 1948) ha scritto:
L arte è caratterizzata dalla vittoria creativa sulla pesantezza di questo mondo e non è mai una forma di adattamento a questo mondo. L atto artistico è l esatto contrario di ogni forma di appesantimento ed è sempre caratterizzato da una liberazione. L essenza della creatività artistica consiste appunto nella vittoria sul peso della necessità. Nell arte l uomo vive come fuori di sé, fuori dalla propria pesantezza e dei pesi della vita. Ogni atto creativo di tipo artistico è una parziale trasfigurazione del mondo Quando si guarda il mondo con un atteggiamento creativo ed artistico è come se gli occhi ci si schiudessero già su un altro mondo. Quando si percepisce il mondo nella sua bellezza è come se, attraverso le brutture di questo mondo, si fosse già trasportati in un altro mondo (Il senso della creazione. Saggio per una trasfigurazione dell uomo, Jaka Book, 279-280).
Non è forse vero che davanti alla bellezza si vive come fuori di sé, fuori dalla propria pesantezza, quasi in una situazione di trasfigurazione? Ebbene non priviamoci di queste emozioni e possibilità che ci offrono i nostri beni artistici.