Via crucis diocesana
Odoardo Focherini, martire della fede in Cristo
Venerdì 22 marzo 2013
Omelia del Vescovo monsignor Francesco Cavina
Questa sera abbiamo rivissuto il cammino della Via Crucis di Cristo accompagnati dagli scritti di Odoardo Focherini. Odoardo, discepolo di Gesù, sull esempio del divino Maestro, ha fatto della volontà di Dio la ragione della propria vita e per non separarsi da essa è stato disposto a sacrificare tutto.
Il dolore del mondo cerca chi lo porti, chi lo consoli, chi lo interpreti, altrimenti genera solo disperazione. Cristo ha dichiarato: una volta elevato da terra, io attirerò tutti a me. In altre parole, egli polarizza verso di Sé ogni dolore umano; e non solo perché ha sofferto e si è caricato di tutte le sofferenze umane, ma anche perché egli ha dichiarato la sua immensa simpatia, compassione e comunione con coloro che soffrono.
Odoardo nel suo vissuto ha compreso questa consolante verità: Gesù è presente in ogni sofferente. E c è non solamente per condividere, elevare ed alleviare la sofferenza, ma per dare un senso ed un valore ad essa associandola alla propria, e attribuire ad essa la medesima virtù di redenzione che la Croce di Cristo ha per il mondo. Per ogni battezzato valgono, infatti, le parole di San Paolo: Io compio nella mia carne ciò che manca alla sofferenza di Cristo .
Odoardo, dunque, ci testimonia, in maniera chiara, trasparente e convincente che la vita umana è inserita in un progetto che va ben oltre la nostra realtà terrena e quindi va letta, interpretata, giudicata e vissuta alla luce di una coerenza senza sconti, di un amore senza limiti e dell eternità di Dio.
Sia Cristo che Odoardo, agli occhi del mondo, sembrano degli sconfitti. Infatti entrambi sono stati vittima dell odio e della violenza. Ma in realtà nella loro morte si rivela la potenza di Dio. Mi chiederete in che modo?Nella croce di Cristo e in quella di Odoardo si manifesta la forza dell amore, che nulla riesce a scoraggiare, che scioglie l odio, che si mostra più forte della violenza che subisce e che paradossalmente coinvolge e convince, a dispetto di ogni apparente debolezza.
L esperienza di Odoardo ci ricorda che la Via crucis non è un evento solo del passato. La Croce del Signore attraversa i Continenti. Ora, guardando alla grande molteplicità delle angosce umane, il nostro pensiero si ferma in particolare, oggi, sul mondo del lavoro, così in difficoltà a causa della disoccupazione, della mancanza di riconoscimenti adeguati, dell insicurezza, dell incapacità a trovare risposte convincenti e durature, dei ritmi non rispettosi della dignità della persona e della quasi totale assenza di attenzione alle esigenze della famiglia.
Altra sofferenza è data dai cristiani perseguitati che a causa della loro fede subiscono continue minacce e pericoli. Essi partecipano del Cristo deriso, minacciato, percosso e messo a morte.
A tutti quelli che soffrono nello spirito e nel corpo; a tutti coloro che hanno le stimmate di Gesù nella loro persona, chiediamo che giunga,mediante la nostra preghiera e la nostra reale e fattiva vicinanza e solidarietà, il conforto di Cristo, il grande Paziente, il grande Consolatore, il grande Redentore.
+ Francesco Cavina, vescovo