Mercoledì 1 gennaio 2014
Carpi, Chiesa di San Giuseppe Artigiano
Monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi
Tutte le feste della Madonna sono grandi, ma la più grande è senza alcun dubbio quella che celebriamo oggi: la divina maternità della Vergine Maria. Nella prima lettura abbiamo sentito le parole: Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge. Gesù non è piovuto dal cielo sulla terra all improvviso, ma è divenuto realmente uomo, come noi, assumendo la natura umana nel grembo di una donna. Gesù, in quanto Dio esiste da sempre, in quanto uomo, nacque, fu fatto , da Maria.
La vergine Maria non è solo Madre di Dio, ma è anche Madre nostra. Gesù, infatti, ci ha affidati a lei sotto la croce, quando a Giovanni disse: Donna ecco tuo figlio. In queste parole troviamo un invito, rivolto a tutti i cristiani, ad accogliere Maria nella propria vita. La vergine svolge la sua missione di Madre nostra intercedendo continuamente per noi presso suo Figlio. Non a caso, la chiesa attribuisce a Maria i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice e Mediatrice.
Oggi incominciamo un nuovo anno. Non c è modo migliore di iniziare l anno che quello di stare vicini alla vergine Maria. A Lei vogliamo rivolgerci con fiducia di figli perché ci aiuti a vivere santamente ogni giorno; perché ci spinga a ricominciare se, deboli come siamo, cadiamo e smarriamo la strada; perché ci ottenga dal suo divin Figlio la grazia di essere rinnovati interiormente e di crescere nell amore di Dio e dei fratelli.
In particolare Le vogliamo chiedere la pace, il dono per eccellenza che Gesù ha offerto all umanità e che consiste nella salvezza degli uomini e nella riconciliazione definitiva con Dio. Dio ha creato l uomo non per la guerra, ma per la pace e la fraternità. La pace è un esigenza della natura stessa degli uomini. E ne è una riprova il fatto che l umanità tende a organizzarsi in forma comunitaria.
Tuttavia la storia, passata e recente, mostra che le guerre, le competizioni, le divisioni tra nazioni, popoli e persone sembra smentire la possibilità della Pace.
E questo ci porta a riconoscere che la Pace fondata solo sui trattati, sulle opere, sulla tregua delle armi non è duratura. Per avere una vera pace bisogna darle un anima . Anima della pace è l amore. E pertanto la pace richiede uno sforzo educativo ed una pedagogia nuovi, capaci di vincere il desiderio della vendetta, dei regolamenti dei conti, dell occhio per occhio e del dente per dente, degli orgogli nazionalisti o razziali.
Il Santo Padre Francesco ha scelto come tema per la Giornata Mondiale della Pace 2014: Fraternità, fondamento e via per la pace.
Il Pontefice ricorda che l uomo è un essere relazionale e, dunque, l amore e la fraternità sono una dimensione essenziale dell uomo. Senza la fraternità diventa impossibile costruire una società giusta ed una pace solida e duratura. Il luogo dove si impara la fraternità è la famiglia e, pertanto, la famiglia è la fonte e la via primaria della pace.
Per capire meglio la vocazione dell uomo alla fraternità e gli ostacoli che si frappongono alla sua realizzazione ed individuare le vie per il loro superamento, il Papa invita a conoscere il disegno di Dio sull umanità, così come è presentato nella Sacra Scrittura. In esso appare chiaramente, grazie alla rivelazione apportata da Cristo, che la radice della fraternità è contenuta nella paternità di Dio. Scrive Papa Francesco: Non si tratta di una paternità generica, indistinta e storicamente inefficace, bensì dell amore personale, puntuale e straordinariamente concreto di Dio per ciascuno uomo .
Con poche parole ci viene presentato il mistero del Santo Natale! Il Natale ci ricorda che Dio ci ha salvati gratuitamente, facendosi carico della nostra umanità e innalzandoci alla sua vita divina. Dunque, l amore, capace di sconfiggere la violenza, per noi cristiani discende dall amore di Dio e si diffonde in amore per gli uomini. L amore carità- genera la riconciliazione. Solo aprendosi all amore di Dio, l agire umano cambia, si trasforma, e diventa capace di progettare e costruire un futuro migliore per tutti.
Infatti, l amore di Dio, quando è accolto, rinnova il cuore dell uomo e i rapporti con gli altri ed apre alla solidarietà e alla condivisione operosa.
Una solidarietà e condivisione, che dai rapporti tra le persone, può e deve estendersi alle relazioni tra le Nazioni, per giungere ad assicurare la necessaria destinazione universale dei beni che è uno dei principi-cardine della Dottrina sociale della Chiesa.
Ricordiamo allora: Cristo è la nostra pace.
A donarci Cristo, è sempre Lei, la Madre di Dio. Come già ai pastori e ai magi, le sue braccia e ancor più il suo cuore continuano ad offrire al mondo Gesù, suo Figlio e nostro Salvatore. In Lui sta tutta la nostra speranza, perché da Lui sono venute per ogni uomo la salvezza e la pace.