Questione di sguardo

22-07-2009


   Guardare alla nostra vita in modo diverso è possibile, e la pausa di agosto può aiutarci a farlo. Il tempo liberato dalle incombenze quotidiane può essere un’esperienza rivelatrice che ci permette di guardare alla nostra vita in modo diverso e ci consente di formulare nuovi obiettivi. Penso che per molti sarà necessario ripensare a se stessi, al lavoro, quindi alla famiglia e alla società intera.
  
Purtroppo le prospettive sono caratterizzate dall’incertezza e la crisi globale ha toccato in maniera pesante anche le nostre piccole e piccolissime aziende, vera ricchezza del territorio, e di conseguenza anche le famiglie. A rischio sono i soggetti più deboli a cui dico “il Vescovo vi è vicino con affetto paterno, non lasciatevi andare alla disperazione ma affidatevi alla speranza”.
  
I dati che riportano i mass media sono da bollettino di guerra, la gravità della recessione è evidente ma voglio dar credito a chi sostiene di cogliere i primi, timidi segnali di una ripresa. Impegno, trasparenza, legalità, giustizia, questi devono essere i motori per ripartire, ma l’economia potrà farlo solo se gli uomini cambieranno, dall’interno. Sciogliere “le catene dei liberi”, di noi tutti – paure, dubbi, preoccupazioni ‘ è un modo per affrontare la vita con giusto passo, ma naturalmente è determinante anche l’azione. Essere “responsAbili”, ecco cosa ci viene richiesto come uomini.
  
So che, quest’anno, saranno meno le persone che potranno permettersi un periodo di riposo in luoghi di villeggiatura ma, carissimi, vi prego di credermi, si può trovare il giusto riposo anche a casa propria. Concedetevi comunque tempo per voi e imparate a guardare quanto vi circonda in modo diverso. Intorno alle nostre città c’è una campagna sfolgorante, possiamo godercela in bicicletta o fare passeggiate piacevoli lungo gli argini dei nostri fiumi. Possiamo entrare nei luoghi d’arte, chiese comprese, e rimanere ammirati dalla bellezza di architetture familiari eppure mai guardate veramente, di quadri e sculture davanti ai quali siamo passati davanti infinite volte quasi senza accorgercene. Lasciamoci invadere dal silenzio: le ore votate alla contemplazione e alla preghiera danno frutti, sempre.
  
Leggiamo buoni libri, ascoltiamo musica, ciascuno dedichi tempo a se stesso e alle proprie passioni, chi ama lo sport lo pratichi, poi tutti, indistintamente, cerchiamo di usare con intelligenza il tempo.
  
E allora diamo attenzione a chi ci vive accanto, è il momento di recuperare i rapporti: marito e moglie rinsaldino un legame spesso dato per scontato, ne beneficerà l’intera famiglia. Teniamo viva un’amicizia, facciamo qualcosa, anche una semplice visita o una telefonata, all’amico lontano, al parente che abbiamo trascurato a causa delle incombenze quotidiane. Non lasciamo soli gli anziani e i malati, incontriamoci, intes-siamo relazioni sempre più importanti e preziose, ancore vere nella burrasca di questo periodo. E poi, carissimi, ridiamo. Sì, non stupitevi che sia proprio il Vescovo a suggerirvi questo atteggiamento, lo dico perché, da buon bolognese, credo al potere risanatore di una risata. Non costa niente eppure può tanto, ancora di più se fatta in compagnia.
  
Giocatevi bene la vostra vacanza, dovunque la trascorrerete: questo è il periodo giusto per diventare più tolleranti, più generosi con gli altri ma anche con se stessi.
  
Questi piccoli suggerimenti valgono per chiunque, naturalmente anche per coloro che avranno l’opportunità di passare le ferie fuori città. A questi fratelli dico di essere sobri, l’eccesso non aggiunge niente, anzi. Che le vostre giornate siano all’insegna della bellezza e della gioia, ma vi chiedo di non dimenticare chi è meno fortunato, dunque non esagerate nei consumi. Un sacrificio anche minimo può regalare il sorriso a qualcuno, non lo dimenticate. La solidarietà non richiede grandi gesti, ma piccole attenzioni. E uno stile di vita equilibrato non solo è rispettoso dell’umanità intera, ma fa bene a ciascuno.
  
Carissimi, ricordate sempre che il Vescovo vi ha nel cuore: le vostre ansie sono le mie, i vostri sogni sono i miei proprio come le vostre rinunce e i vostri slanci. Permettetemi di esservi amico, amico soprattutto di ogni cuore un po’ stanco.
  
Prego che per ciascuno questa sia un’estate diversa, ma non perché siamo disorientati davanti alla crisi globale. Il passato è finito e non abbiamo ancora trovato il futuro, troppi valori sono in bilico e la nostra vulnerabilità ci fa paura.
  
Serenità e forza d’animo devono farci da guida, si possono aprire mondi nuovi, più giusti. Migliori. Chi crede, preghi, gli altri permettano a noi di farlo, per tutti.
  
E’ estate, è tempo di vacanze, e vorrei darvi un compito: cercate, carissimi, il senso della vita, non il suo riflesso.


   Buona estate a tutti+ Elio Tinti, Vescovo