Com. St. del 4 giugno 2013 (5) – La celebrazione


Alla solenne concelebrazione di Beatificazione di Odoardo Focherini, presieduta dal Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, saranno presenti 20 vescovi provenienti anche da fuori regione, e un centinaio di sacerdoti in particolare delle Diocesi di Carpi e Trento e dell’Azione cattolica. Parteciperanno i sindaci dei comuni che fanno parte della Diocesi di Carpi, di Rumo (Tn) e di Pejo (Tn), nonché i presidenti della provincia di Modena e della provincia autonoma di Trento.


I quattro concelebranti saranno monsignor Francesco Cavina, Vescovo di Carpi, l’Arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan, monsignor Domenico Sigalini, Assistente nazionale dell’Azione cattolica e monsignor Antonio Lanfranchi, Arcivescovo metropolita di Modena-Nonantola.


Saranno presenti anche monsignor Bassano Staffieri e monsignor Elio Tinti, già Vescovi di Carpi, che hanno rispettivamente iniziato e seguito il processo di beatificazione.


La presidenza nazionale Ac interverrà con una delegazione guidata dal presidente nazionale Franco Miano, Avvenire sarà presente con il direttore responsabile Marco Tarquinio e il direttore generale Paolo Nusiner. Numerosi i delegati delle altre associazioni ecclesiali e della Società Cattolica di assicurazione. Sono attesi diversi parlamentari locali.


3000 le sedie collocate in Piazza Martiri per chi è dotato di pass; l’accesso alla parte restante della grande area sarà invece libero, dalle 7 alle 9.


Il palco coperto è un vero e proprio presbiterio, studiato come una sorta di prolungamento dello spazio liturgico della retrostante Cattedrale, inagibile a causa del sisma, ed è finalizzato a garantire la partecipazione attiva di tutta l’assemblea all’azione liturgica.


Su questo spazio di 200 mq saliranno Vescovi e presbiteri e saranno collocati i poli liturgici realizzati dalla Falegnameria Castellini di Rovereto di Novi (MO) per accogliere tre opere d’arte, bassorilievi in gesso dell’artista milanese Guido Lodigiani, da lui donati alla Diocesi.


Nello spazio liturgico sopraelevato sarà collocata anche la reliquia, contenuta in una teca dello scultore Paul De Doss Moroder di Ortisei (Bz). Un’opera mista in pino cirmolo della Val di Non, terracotta smaltata e vetro, vetrofusione e un frammento di granito donato dalla comunità di Flossenburg e proveniente dalle cave in cui Odoardo Focherini lavorò come prigioniero. Su di esso, contornata di filo spinato, è posta la croce d’argento in cui è incastonata la reliquia, la fede nuziale di Focherini.


Nel presbiterio troverà spazio anche l’immagine del Beato, un olio su tela di 180 per 200 cm di Annamaria Trevisan, che sarà scoperta durante il rito.


Ai piedi dell’area presbiterale verrà collocato un ulivo, in ricordo del titolo di Giusto tra le Nazioni riconosciuto a Focherini dall’istituto Yad Vashem di Gerusalemme.