Carissimi fratelli e amici della Chiesa di Carpi,
mercoledì 25 febbraio inizia la Quaresima, che ci propone di vivere l’intensità di preghiera, di digiuno e di amore vissuta dal Signore Gesù nei quaranta giorni nel deserto.
La Quaresima vissuta con impegno e responsabilità da ogni battezzato ci dispone a celebrare con frutto la Pasqua e a fare così esperienza della potenza di Dio che, come ascolteremo nella solenne Veglia pasquale, “sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace” (Preconio pasquale).
La Quaresima inizia con un rito molto significativo col quale apriamo il nostro cammino quaresimale: è il rito dell’imposizione delle Ceneri, al quale Vi invito tutti a partecipare nelle Vostre parrocchie o in Cattedrale.
Cenere? Sì, perché se c’è cenere, si intuisce che qualche cosa è bruciato, qualche cosa c’era e, ora, non c’è più.
– Ecco cosa ci ricorda questo gesto quanto mai significativo: la Quaresima è il tempo in cui qualche cosa deve essere bruciato, deve sparire, deve incenerirsi.
Cosa vogliamo chiedere al Signore che ci aiuti a distruggere in questo “tempo forte” di preparazione alla Pasqua?
Vorremmo bruciare il nostro orgoglio, la nostra prepotenza e arroganza; vorremmo bruciare ogni nostro egoismo, ogni nostra ipocrisia, falsità e disonestà, ogni desiderio cattivo, ogni forma di pigrizia, ogni nostro vizio; vorremmo bruciare le nostre parole volgari, le nostre disobbedienze, i nostri desideri di fare quello che ci pare…
Tutto questo vorremmo fare il proposito, col Signore, di incenerire in Quaresima.
– Ma come possiamo essere capaci di mandare in fumo ognuna di queste cose? Chi ci dice che potremmo riuscire in questo intento così difficile?
Il Signore stesso, che non solo ci chiede di “bruciare”, ma ci dona anche il “fuoco” per farlo.
“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra ‘ dice Gesù ‘ e come vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12,49).
E’ questo il fuoco della carità, il fuoco dell’amore salvifico di Dio; quel fuoco di amore che, sulla croce, brucia e distrugge il peccato dell’uomo. E’ il fuoco dello Spirito Santo, quel fuoco della Pentecoste, a cui la Pasqua ci condurrà.
Ma accettare che ci vengano imposte le ceneri ha, per noi, anche un altro significato: vuol dire credere che tutte le cose di questo mondo sono niente, passano in fretta e finiscono in nulla.
La stessa situazione e congiuntura economica e finanziaria ci obbliga a nuovi stili di vita, a un tenore di vita più sobrio, più essenziale, più attento a chi sta peggio, a ripensare una diversa scala di valori e di importanza delle cose che viviamo.
– per questo ci spieghiamo il monito: “Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai”, perché la Chiesa ci ricorda che tutto passa presto e conviene adoperarsi per compiere opere che durano, al di là del tempo, per fare “frutti degni di conversione”.
E’ questo il mio augurio per tutti Voi, l’augurio di una “fruttuosa Quaresima”: vi auguro che vi lasciate infiammare dal fuoco del Signore, per bruciare quanto non va’; vi auguro di fare opere buone, che non siano quelle scritte sulla cenere o sulla sabbia, perché sarebbero portate via dalla prima folata di vento, ma che siano frutti di amore, segno della legge nuova, scritta nei nostri cuori, dal Risorto, per sempre.
Buona e santa e vera Quaresima.
Carpi, 15 febbraio 2009
+ Elio Tinti, Vescovo