Carissimi Fratelli e Sorelle,
per questo tempo estivo desidero condividere con voi alcune riflessioni.
Come tutti gli anni auguro a ciascuno una serena estate, pur sapendo che non tutti avranno la possibilità di trascorrere le ferie in villeggiatura. Naturalmente il mio pensiero più affettuoso va a chi, per motivi di salute, familiari o economici, non può recarsi al mare, in montagna, al lago o in qualche città d’arte, ma a tutti, indipendentemente dal luogo dove trascorreranno alcuni giorni di riposo, vorrei arrivassero le mie parole.
Ricordiamo che la vacanza è un periodo per rigenerarci: dedicare più tempo a noi stessi e ai nostri cari è già passare delle ottime ferie.
Godete con gioia della natura intorno a voi, fonte sicura di serenità e di continuo stupore; modificate i normali ritmi quotidiani e, soprattutto chi lavora tanto durante l’anno, cerchi di godere con tranquillità di ogni minuto. Sì, il mio è un ‘elogio della lentezza’, capace di cancellare lo stress accumulato.
Qualche piccolo accorgimento permette di percepire noi stessi e il mondo diversamente, cosicché, al rientro nella nostra abituale quotidianità, riusciremo a partire con nuovo entusiasmo e vigore.
La vacanza, se vissuta con equilibrio e intelligenza, aiuta a pensare diversamente, ad approfondire e chiarire situazioni e relazioni, insomma può essere un vero toccasana alla nostra vita. Che, a mio modo di vedere, va semplificata. Togliamo il ‘troppo’ che ci portiamo dietro e rimaniamo con l’essenziale, pronti come bambini a cogliere le occasioni inaspettate, a riscoprire il nostro valore e quello degli altri. Insomma, andiamo a caccia dei nostri e altrui talenti, anche quelli che abbiamo dimenticato: torneremo sicuramente più ricchi.
Inizia l’Anno Paolino che ci invita, nel bimillenario della nascita di san Paolo, a sentire vicino questo grande apostolo, dunque perché non trarre ispirazione proprio da san Paolo, un uomo che tutti possiamo sentire vicino. Proporrei che, in vacanza, ciascuno leggesse o rileggesse l’Inno all’Amore o Inno alla Carità (San Paolo, Prima lettera ai Corinti, 13 1/13).
Sono certo che questa lettura, e un’eventuale meditazione, in un tempo germinativo come quello delle vacanze, lavorerà in noi anche senza che ce ne rendiamo conto e ci aiuterà ad essere uomini e donne di pace, portatori di quell’amore che è, davvero, il migliore nutrimento per la nostra anima, capace di trasformare ogni cosa o persona.
In vacanza, con più tempo a disposizione e con un atteggiamento sicuramente più disponibile, possiamo fare un importante lavoro su noi stessi. Che non finirà al termine delle ferie ma che ci accompagnerà, se siamo saggi, per tutto il resto dell’anno.
Buona estate a tutti.
+ Elio Tinti, Vescovo