Giovanni rispose: “Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire”. (Gv 3,27-30)
E’ con queste parole che intendiamo ringraziarLa per l’operato svolto in questi sette anni alla guida della nostra Diocesi. Nel corso di quest’ultimo anno appena trascorso è nata fra noi un’amicizia sempre più fraterna sotto la Sua vigilante custodia.
Siamo reduci da un tempo di fatiche e combattimenti, per la storia personale della nostra comunità, e per il tragico sisma che nel maggio 2012 ha distrutto gran parte delle nostre chiese. Questo terribile terremoto, che pur ha sconvolto le nostre zone, è nulla se paragonato alla scossa che ha colpito noi giovani cristiani che abbiamo radici ancora troppo poco profonde in Cristo, roccia senza cui nulla sussiste e fiorisce. Nonostante ciò, l’azione costante della Grazia, la maternità feconda della Chiesa e la Croce, che Lei per primo ha portato nella Sua quotidianità, hanno mutato questo panorama desolante in una casa sempre più accogliente e frutto di speranza per noi e per la comunità.
Da un flebile sì detto a seguito del Suo invito per un’esperienza di volontariato a Lourdes, abbiamo incontrato e riconosciuto in Lei il volto di un Padre che con pazienza ci ha accolto e guidato nei nostri cammini vocazionali. “La fede si trasmette per attrazione” soleva sempre dire e con Lei sperimentarlo è stato semplice.
Con questo spirito ci ha condotti fino al viaggio in Terra Santa, nel settembre dello scorso anno, per mostrarci quel Cristo vivo e presente ancora oggi in mezzo a noi. La comunione nata fra noi ha affascinato altri amici, che hanno scelto di unirsi nella fraternità e nella preghiera, affascinati dal Suo carisma nel trasmettere Cristo attraverso una fede vera e vissuta.
Alla notizia delle Sua dimissioni, il nostro pensiero si è rivolto a tutto il bene ricevuto, e ora come mai stiamo sperimentando il Suo insegnamento più grande: la roccia sulla quale abbiamo deciso di fondare la nostra amicizia è Cristo stesso, e proprio per questo siamo certi che nulla potrà mai separarci spiritualmente da Lei, e tantomeno cancellare quei preziosi frutti che ha coltivato nei nostri cuori. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. (Gv 12,24)
Nel ringraziarLa per tutto quello che ha fatto e testimoniato, pregheremo per Lei affinché il Signore possa accompargnarLa e custodirLa sempre.