In osservanza dell’ordinanza sulle misure per contrastare la diffusione del coronavirus, nella Diocesi di Carpi non sarà possibile riunirsi in chiesa mercoledì 26 febbraio, per ricevere il segno delle Ceneri. Per questo l’Ufficio Liturgico Diocesano ha predisposto un breve sussidio per guidare la preghiera nelle case, e, in particolar modo, in famiglia. Si tratta di uno strumento semplice e alla portata di tutti per coinvolgere i membri della famiglia nelle diverse fasce d’età, dai genitori ai figli, dai bambini agli anziani.
Tre sono gli elementi portanti di questa “preghiera domestica”. “L’atto del riunirsi in uno spazio adatto della casa, ad esempio intorno ad un tavolo – spiega don Luca Baraldi, direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano -. Poi, c’è l’ascolto della Parola di Dio, attraverso la lettura di un brano evangelico, a cui si unisce l’invocazione del perdono di Dio. Infine, tre simboli: il crocifisso, davanti al quale pregare, ci conduce a contemplare il mistero della morte del Signore; il cero acceso evoca, per così dire, la luce della Resurrezione, verso cui ci conduce il cammino quaresimale; la piccola ciotola con l’acqua richiama il battesimo, la vita che ci è donata in Cristo.