Cattedrale di Carpi

Omelia di Mons. Castellucci nella Solennità dell’Assunzione della B. V. Maria

15 agosto 2024

Il Cantico di Maria è un grido di speranza per chi subisce ingiustizia, un monito severo per chi la provoca

Il testo dell’omelia di mons. Erio Castellucci, vescovo di Carpi in occasione della celebrazione della solennità dell’Assunzione di Maria

Si è da poco conclusa la celebrazione eucaristica seguita dalla processione per le vie del centro storico della città nella solennità dell’Assunzione di Maria. Tantissimi i fedeli che hanno preso parte a questo appuntamento di fede, presenti anche le autorità cittadine con il sindaco Riccardo Righi, e militari, le rappresentanze delle associazioni di volontariato. Al termine della processione il vescovo Erio Castellucci ha recitato la preghiera per la pace in Terra Santa proposta dal Patriarca di Gerusalemme e poi ha pronunciato l’omelia che di seguito riportiamo.

(Anno B – Ap 11,19; 12,1-6a.10; Sal 44; 1 Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56)

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“Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. In questa esclamazione c’è una forza “rivoluzionaria”. Maria si rifiuta di guardare alla storia come la sequenza dei vincitori e la guarda invece come opera condotta da Dio con i vinti. Per Maria non sono i superbi e i potenti, ma sono gli umili a fare la storia; non gli affamatori e i violenti, ma gli affamati e i miti a scrivere le pagine della storia. Noi non siamo abituati allo sguardo di Maria, perché fin da piccoli – almeno dalla terza elementare – la storia ci è presentata nei libri come sequenza di poteri. I periodi della storia civile sono scanditi dal passaggio di potere fra un re e un altro re, tra un imperatore e l’altro, tra un presidente e il suo successore. E anche la storia della Chiesa è scandita dal seguito dei papi. Non che sia sbagliato: però questa è solo una parte della realtà, questa è la storia dei libri, che registrano i poteri

Dentro alla storia dei libri, Dio scrive la storia dei cuori. Per avere un’idea più autentica della storia, occorre studiare non solo le gesta di re, presidenti e capi religiosi, ma anche la vita dei sudditi, dei cittadini e del popolo, la vita della gente. Ci sono stati e ci sono persone potenti di valore e di grande onestà; ma la storia non la fanno loro da soli. Nella storia dei libri non sarebbero mai comparsi personaggi come Maria, Elisabetta, Giovanni Battista e tanti altri “umili”, se Dio non avesse scritto con loro la storia dei cuori. Se noi conosciamo questi personaggi è perché, come dice Maria, Dio “ha fatto cose grandi” con loro, non perché siano stati potenti, ma perché sono stati umili.

Ogni tanto, nelle vicende storiche, sorge qualche personaggio umanamente molto forte, che crede di dominare la storia: e in effetti per qualche tempo riesce a farlo, incutendo paura, timore e riverenza. Ogni secolo registra il dominio di qualche potente che Maria metterebbe tra quei “superbi” di cui Dio rovescia i troni. Nel secolo scorso, ad esempio, Hitler si era convinto che il suo regno sarebbe durato mille anni e poi sarebbe venuta la fine del mondo. È stato invece rovesciato dal trono dopo due decenni, troppi comunque per poter evitare le atrocità terribili che ha compiuto. Il nostro beato Odoardo Focherini ne è stato vittima, come pure san Massimiliano Kolbe, la cui memoria abbiamo celebrato ieri. E purtroppo il dittatore tedesco è stato imitato da tanti altri dittatori, che in vari paesi del mondo hanno causato rovine e causano sofferenze a molta gente umile.

Il Cantico di Maria è allora una scommessa sul senso di tutta la storia: alla fine vince chi opprime o chi è stato oppresso? La sua assunzione in anima e corpo, cioè l’accoglienza da parte di Dio di tutta la sua persona, è la certezza che alla fine vince l’umile; è la certezza che la storia non è in mano ai potenti che compaiono nei libri, ma a Dio che la scrive con gli umili. Il Cantico di Maria è un grido di speranza per chi subisce ingiustizia, un monito severo per chi la provoca e una spinta per tutti ad impegnarci perché più della storia dei libri, si diffonda la storia dei cuori, che Dio continua a scrivere oggi con tutti coloro che umilmente si spendono per la giustizia. Le beatitudini, anticipate dal Cantico di Maria, sono l’inchiostro con cui il Signore scrive la storia: beati gli umili, i miti, gli operatori di pace, che fanno la storia vera; beati coloro che ogni giorno cercano l’amore e la giustizia; non entreranno forse nei libri di storia delle scuole, ma sono già incisi nel libro di storia di Dio.

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Solennità dell’Assunta con il vescovo Castellucci
Giovedì 15 agosto, alle 8, in Cattedrale, Santa Messa e processione presiedute dal vescovo Erio Castellucci

La Chiesa di Carpi celebra la Madonna Assunta
Si avvicina la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, un evento di fede molto sentito nella città e diocesi di Carpi, frutto di una tradizione di oltre 500 anni.

Giovedì 15 agosto, alle 8, in Cattedrale, il vescovo Erio Castellucci presiederà la Santa Messa solenne, seguita dalla processione per le vie cittadine con la venerata statua dell’Assunta. Da segnalare il ritorno all’antico percorso con il passaggio da via Menotti ora liberata da un cantiere che ne ostruiva il passaggio.

In Cattedrale la festa dell’Assunta sarà preceduta da un triduo di preparazione che si concluderà con una veglia di preghiera la sera del 14 agosto. La proposta di riflessione e preghiera al centro del triduo, della veglia e della processione prenderà spunto dal testo della bolla di indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025 dal titolo “Spes non confundit” (“La speranza non delude” Rm 5,5).

Verso il Giubileo dell’anno 2025
Nella bolla di indizione sono specificate le date di apertura e di chiusura del Giubileo. Il 24 dicembre l’apertura della Porta Santa in San Pietro a Roma, a cui seguirà il 29 dicembre quella della Cattedrale del Papa, San Giovanni in Laterano. Per le diocesi scrive Francesco: “Stabilisco inoltre che domenica 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali e concattedrali, i Vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare, secondo il Rituale che verrà predisposto per l’occasione”. Il vescovo Erio Castellucci presiederà la celebrazione di apertura del Giubileo in Cattedrale alle 18. La chiusura della Porta Santa di San Pietro sarà il 6 gennaio 2026. Ci sarà tempo e modo di approfondire tutti i temi collegati al Giubileo, intanto la Chiesa di Carpi inizia il proprio cammino di preparazione affidandolo alla materna e premurosa intercessione dell’Assunta.

Programma in Cattedrale
Giovedì 15 agosto, alle ore 8, Santa Messa presieduta dal vescovo Erio Castellucci. A seguire, processione (Corso Fanti, Via C. Menotti, Via Berengario, Via Trento Trieste, Via San Francesco, Corso Roma, Corso A. Pio e Piazza Martiri).

Al termine della processione, alle ore 10.45, Santa Messa presieduta dal vicario generale, monsignor Ermenegildo Manicardi.

Le Messe festive del 15 agosto saranno celebrate alle ore 8, 10.45, 12 e 18. Mercoledì 14 agosto, alle ore 21, Veglia di Preghiera. Da lunedì 12 a mercoledì 14 agosto, Triduo di preparazione durante le Messe delle 9 e 18.30.