Carissimi fratelli e sorelle,
Vi saluto cordialmente e Vi scrivo con affetto cercando di condividere e comprendere le Vostre gioie, le Vostre fatiche, i Vostri problemi, i Vostri propositi e impegni. Oggi, non sempre riesce facile vivere bene il proprio matrimonio e mancano spesso punti di riferimento per avere consigli e per favorire un confronto e una verifica costruttiva.
Con questa mia lettera vorrei intrattenermi con Voi, carissimi sacerdoti, diaconi e operatori tutti di pastorale familiare, e invitarVi ad una breve riflessione.
E’ prima di tutto necessario che comprendiamo le trasformazioni in atto, perché è con la famiglia odierna che va rapportata la nostra pastorale, senza farci condizionare da facili stereotipi. La Chiesa deve leggere e capire i costanti cambiamenti del mondo, rimanendo fedele a Dio. Oggi spesso la famiglia viene ritenuta e vissuta diversamente dal passato, come fatto prevalentemente privato sia da chi la compone, sia dalla stessa società. Ciò porta a legittimare e a dare valore sia ai matrimoni civili sia alle unioni di fatto e, in diversi paesi del mondo, a legittimare e a riconoscere come famiglie le coppie omosessuali. La famiglia non può più essere data per scontata, né come luogo di origine univocamente definito, né come progetto condiviso.
LETTERA PASTORALE – Agli operatori di pastorale familiare
08-06-2006