Giovedì 28 novembre presso il Seminario diocesano, i tre delegati della Diocesi intervenuti alla recente Settimanasociale dei cattolici italiani hanno “riconsegnato” alla nostra Chiesa locale le riflessioni maturate durante i quattro giorni di lavori, al fine di poterle “rimettere in circolo” e farne maturare i frutti a vantaggio delle nostre comunità; soprattutto attraverso l’azione sinergica di associazioni, movimenti e gruppi. La Settimana Sociale, dedicata quest’anno al tema della famiglia, è stata introdotta dall’esposizione di proiezioni statistiche che hanno messo in luce come potrebbero mutare le realtà famigliari nel tessuto sociale italiano nel prossimo cinquantennio: ulteriore invecchiamento della popolazione (con importanti ricadute sulle politiche sociali); aumento della popolazione straniera fino a circa 13 milioni su 60; aumento delle realtà familiari “mononucleari” (composte da una sola persona) e “monoparentali” (genitore solo con figli). I lavori si sono poi svolti focalizzandosi su tre macroaree di interesse: educazione, welfare e immigrazione. È emersa l’immagine di una famiglia spesso trascurata nel suo ruolo di attore sociale che non solo consuma, ma soprattutto produce beni e servizi, anche quelli “intangibili” che contribuiscono a plasmare la società. Famiglia che dunque è necessario sostenere attraverso politiche sociali che, oggi, si rivolgono troppo spesso all’individuo o all’impresa economica, dimenticando e danneggiando questo capitale attore del tessuto sociale.