Il volume “Odoardo Focherini. Lettere dalla prigionia e dai campi di concentramento (1944)” (Edizioni EDB, Bologna 2013) sarà presentato a Mirandola mercoledì 29 gennaio alle 20.30 presso l’auditorium delle scuole medie Montanari (via D. Pietri 4). L’iniziativa è promossa in occasione del Giorno della Memoria. Dopo i saluti di Maino Benatti, sindaco di Mirandola, e di don Luca Baraldi, responsabile del tavolo di lavoro per la Beatificazione, interverranno i curatori del volume Maria Peri e Odoardo Semellini, insieme al giovane ricercatore Francesco Mai che ha realizzato uno studio su Focherini. A seguire, lettura delle lettere a cura di Matteo Carletti. Coordina Caterina Dellacasa, assessore alla Cultura del Comune di Mirandola. E’ un legame profondo quello che unisce il carpigiano Odoardo Focherini alla città dei Pico, di cui era nativa la moglie, Maria Marchesi. Già durante il fidanzamento, alla fine degli anni ’20, Focherini ebbe modo di conoscere la città, la parrocchia, i suoi movimenti giovanili, non solo l’Azione cattolica ma anche lo scautismo che egli contribuì a trapiantare a Carpi. Nel 1930 Odoardo e Maria si sposarono nel Duomo di Mirandola. Il legame con la città si fece ancora più stretto nel 1940 quando Focherini, la moglie e i figli si stabilirono nella casa della famiglia Marchesi in piazza Costituente. Qui nacquero le figlie Carla e Paola. Questa permanenza consentì ad Odoardo di rinsaldare ed ampliare le sue amicizie nella città e nella zona di Mirandola, basti pensare a quella con don Dante Sala, allora parroco di San Martino Spino, con cui iniziò a collaborare a favore degli Ebrei perseguitati. Infine Odoardo risiedeva ancora a Mirandola quando nel marzo 1944, presso l’ospedale di Carpi, fu arrestato mentre cercava di organizzare la fuga di un amico ebreo.
Il 12 dicembre 2004, in occasione del 60° anniversario della morte di Focherini, la parrocchia e l’amministrazione comunale di Mirandola hanno posto una targa ricordo sulla casa da lui abitata.