In occasione della Messa Crismale che si è celebrata nella serata di mercoledì 16 aprile presso l’aula liturgica di Quartirolo a Carpi, il Vescovo monsignor Francesco Cavina si è rivolto ai confratelli sacerdoti con un particolare ricordo, come da tradizione, per coloro che hanno festeggiato l’anniversario di ordinazione: don Luciano Ferrari che ha ricordato i 60 anni di sacerdozio; don Roberto Bianchini, don Carlo Gasperi, don Silvano Rettighieri e don Carlo Truzzi che celebrano invece 50 anni dall’ordinazione. A loro sono state consegnate le pergamene con la benedizione papale. L’omelia è stata dunque incentrata sul ministero sacerdotale e il Vescovo ha invitato a guardare alla “duplice relazione” che esso stabilisce.
“La prima relazione è quella con Cristo”, ha chiarito monsignor Cavina, che porta a riconoscere che l’annuncio del Vangelo “non è fatto di tante iniziative, ma di sacerdoti i cui occhi, quando parlano del Signore, brillano d’amore e di gioia; di sacerdoti che testimoniano che Gesù Cristo, vivo e presente, cambia la vita; di sacerdoti che sono pieni di stupore perché per loro con loro ed in loro Cristo continua a pregare il Padre, a immolarsi nel sacrificio eucaristico, a santificare le anime; di sacerdoti che con la loro obbedienza, povertà e castità, vissute a 360 gradi, riflettono Cristo, tutto proteso a fare la volontà del Padre e a spendersi per le anime”. La seconda relazione è “con la Chiesa, con il Vescovo, con il Popolo di Dio, con le anime, e anche con il mondo. Il sacerdote – ha evidenziato il Vescovo – è una persona che non vive più per se stessa, è per il ministero nel Corpo Mistico di Cristo… fino al sacrificio di sé, come Gesù sulla Croce”. Ha invitato, monsignor Cavina, a “chiedere, ogni giorno, al Signore la grazia di sapere leggere nel cuore della nostra gente, senza stancarci, senza lasciarci bloccare da atteggiamenti critici o negativi” e a “prendere sul serio il Suo mandato: Andate!”.