La Diocesi a due anni dal terremoto

Gli interventi, le chiese, le parrocchie

A due anni dal terremoto, terminata la fase di emergenza, questi sono i dati relativi alla ricostruzione nella Diocesi di Carpi.Le chiese finora riaperte al culto, dopo i lavori di riparazione, sono cinque: le parrocchiali di San Zenone a Rolo e di Sant’Antonio in Mercadello (novembre 2013); parrocchiale di San Pietro in Vincoli a Limidi (febbraio 2014); parrocchiale di Sant’Agata di Cibeno a Carpi (marzo 2014); chiesa di San Bernardino da Siena a Carpi (aprile 2014).
Le chiese non danneggiate o riaperte poco dopo il terremoto: la Sagra, San Giuseppe Artigiano, Corpus Domini, nuova aula liturgica di Quartirolo, San Bernardino Realino, tutte a Carpi; la parrocchiale della frazione di Gargallo.
 
Prossime riaperture
Per la fine di giugno è in programma la riapertura delle chiese parrocchiali di Vallalta di Concordia sulla Secchia e di Santa Croce di Carpi.
 
Interventi di messa in sicurezza
Sono 46 gli interventi – cinque dei quali ancora in corso – realizzati su chiese, campanili, canoniche e oratori nel territorio diocesano. Di questi, 28 riguardano le chiese. I lavori sono stati finanziati tramite i fondi stanziati dalla Regione Emilia Romagna e, nei casi più complessi, eseguiti dai Vigili del Fuoco. Si ricorda che gli interventi di messa in sicurezza sono stati finalizzati a “congelare” il degrado degli edifici, facilitando, nei casi meno gravi, la riparazione, e rendendo possibili, nelle situazioni più compromesse, le rilevazioni indispensabili all’elaborazione dei futuri progetti di ricostruzione.
Attualmente si stanno concludendo i lavori di messa in sicurezza della Cattedrale e del Palazzo Vescovile di Carpi. I relativi progetti di restauro sono in corso di approvazione.
A Mirandola i Vigili del Fuoco sono all’opera presso l’Aula del Sacramento, attigua al Duomo di Santa Maria Maggiore – quest’ultimo già in sicurezza insieme al campanile. Si tratta di un intervento preventivo in vista dei lavori per la riapertura dell’Aula che sarà utilizzata come chiesa parrocchiale.
A breve i Vigili del Fuoco inizieranno la messa in sicurezza della chiesa parrocchiale di San Martino Carano di Mirandola.
Infine è in corso di approvazione il progetto per la puntellatura interna della chiesa di Sant’Ignazio a Carpi.
 
Centri di comunità
Sei i centri di comunità donati da Caritas italiana e realizzati nelle parrocchie di Budrione, Fossa, Mirandola, Mortizzuolo, Quarantoli, San Possidonio. Si tratta di strutture polifunzionali che ospitano le celebrazioni liturgiche e altre attività pastorali e aggregative.
La struttura in uso alla parrocchia di San Giacomo Roncole è stata edificata grazie al contributo determinante della Caritas diocesana di Bergamo.
Parallelamente alle strutture, Caritas italiana ha promosso una rete di gemellaggi fra le proprie delegazioni regionali e le parrocchie della Diocesi di Carpi.
 
Nuove chiese
Grazie alla solidarietà di diversi enti pubblici e privati, sia con finanziamenti che con l’opera di maestranze e volontari, le parrocchie di Novi, Rovereto e Concordia sono state dotate di chiese nuove e temporanee, nell’attesa di poter ricostruire gli edifici “storici” devastati dal sisma.
 
 
Per ricordare le vittime
Mirandola
Sarà celebrata giovedì 29 maggio alle 18.30 nella canonica del Duomo una Santa Messa di suffragio per le vittime del terremoto. Per loro e i famigliari, così come per la ricostruzione della città, si pregherà in modo particolare durante la processione a conclusione del mese mariano sabato 31 maggio alle 21 con partenza dalla chiesa della Madonnina in piazza Costituente e ritorno.
 
Rovereto
Giovedì 29 maggio la comunità parrocchiale di Rovereto ha organizzato un momento di preghiera nel secondo anniversario della morte di don Ivan Martini e nella chiusura del mese di maggio. Alle 20.30 la Santa Messa, a cui seguirà la processione per le vie del paese fino alla tomba di don Ivan presso il cimitero. Le intenzioni dei Misteri del Rosario sono state scritte da Anna Tommasi, missionaria in Malawi, paese che il sacerdote aveva visitato un mese prima della sua morte. Sempre a don Ivan sarà infine intitolato il piazzale della chiesa nuova.